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Da Aldo Venturini : Aggiornamento terremoto al 3 novembre 2009Hit Counter

Terremoto: Si placa lo sciame sismico nella Valle del Comino

 

 

 

 venerdì 30 ottobre 2009

Sembra placatosi lo sciame sismico che, nelle settimane addietro, aveva creato panico tra la popolazione del Sorano e della Valle di Comino.

L'ultimo evento sismico è stato registrato il giorno 18 ottobre quando la terra aveva tremato verso le ore 07.40 con epicentro a Campoli Appennino,  magnitudo 3.1.  Da lì a oggi non si è più verificata alcuna scossa nella provincia frusinate ed è stata momentaneamente smentita la drammatica previsione del ricercatore Giampaolo Giuliani, annunciata in un'intervista a Il Tempo.  La gran parte degli abitanti di Sora è rientrata a dormire all'interno delle proprie abitazioni. Continuano verifiche dello stato d'agibilità degli edifici nell'intera provincia e la paura è sempre tanta.

Silverio A.

 


La nuova mappa sismica della Regione Lazio.

riclassificazione sismica del lazio

Intervista a Dario Rinaldis e Guido Martini

Un team di ingegneri, geologi, fisici, esperti di statistica e di analisi storico-ambientali, nell’ambito di una convenzione tra ENEA e Regione Lazio, hanno messo a punto una nuova metodologia per la classificazione sismica del territorio regionale. Ne parliamo con Dario Rinaldis e Guido Martini rispettivamente ingegnere e geologo del Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Globali e Sviluppo Sostenibile, Sezione Prevenzione Rischi Naturali e Mitigazione Effetti.

L’ENEA ha stipulato una Convezione con la Regione Lazio per la nuova classificazione sismica di tutto il territorio regionale.  Perché è stata attivata?
Dal 1998, ai sensi del Decreto Legislativo 112/98, è delegata alle regioni l’individuazione delle zone sismiche presenti nei rispettivi territori. In ottemperanza a quanto disposto dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/03, la Regione Lazio ha riclassificato sismicamente il suo territorio con la Delibera di Giunta Regionale n. 766/03. La successiva Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519/06 ha stabilito i nuovi criteri per la classificazione sismica del territorio nazionale rendendo di fatto necessario un aggiornamento della classificazione regionale. E’ in questo quadro normativo che nel 2006 è stata firmata una Convenzione tra ENEA e Regione Lazio per l’analisi della sismicità regionale ai fini dell’individuazione di classi di comuni con situazioni omogenee di scuotibilità in occasione di eventi sismici; tale convenzione è diventata operativa il 1° dicembre 2006.

Quando si è conclusa?
Un anno fa nei primi mesi del 2008. I risultati scientifici delle attività sono stati presentati nel corso della XIV Conferenza Mondiale di Ingegneria Sismica tenutasi a Pechino nell’ottobre 2008. Sulla base dei risultati ottenuti, insieme ai geologi della Regione, i comuni del Lazio sono stati suddivisi secondo le diverse classi di pericolosità sismica. E’ stato raggiunto l’obiettivo della definizione di accelerogrammi di riferimento per ogni zona del territorio regionale, con caratteristiche di sismicità omogenee. Nelle intenzioni dei tecnici regionali, tali accelerogrammi dovranno rappresentare gli standard di input sismico per i progettisti e geologi che operano  per la pianificazione territoriale.

RiclassificazioneLazio2009

Scarica la cartina in formato PDF

Quali parametri di pericolosità sono stati analizzati?
L’indagine è stata condotta sia analizzando la sismica storica che ha interessato il territorio regionale, sia i parametri di accelerazione al sito previsti dalla normativa vigente. Nel primo caso sono stati identificati i massimi livelli di intensità sismica locale risentiti storicamente nei comuni del Lazio, nel secondo sono stati analizzati statisticamente i valori e le forme degli spettri di accelerazione locale disponibili per tutto il territorio nazionale. Mediante la tecnica statistica di “cluster analysis” sono stati identificati raggruppamenti di comuni con caratteristiche omogenee di scuotibilità locale o meglio di accelerazioni del suolo; detti raggruppamenti, insieme ai valori di massima accelerazione attesa, sono alla base della classificazione sismica regionale. Per la definizione degli accelerogrammi di riferimento, l’analisi storica ha fornito alcuni parametri sismologici utilizzati come chiavi di ricerca per interrogare le banche dati accelerometriche mondiali. Sono state così selezionate una serie di registrazioni reali compatibili con le caratteristiche sismologiche e geologiche dei terremoti che possono prevedibilmente colpire il territorio regionale; tali registrazioni sono state poi adattate, mediante una tecnica di confronto delle forme spettrali, agli spettri medi dei raggruppamenti di comuni identificati con l’analisi statistica.

Come è cambiata la classificazione rispetto al 2003?
In linea generale, per ottenere un maggiore dettaglio classificativo, le precedenti Zone Sismiche 2 e 3 sono state suddivise in 2 sub-zone ottenendo così un totale di 5 Zone Sismiche: Zona 1, Zona 2A e 2B, Zona 3A e 3B. Inoltre si è deciso di classificare più dettagliatamente sia il Comune di Roma, adottando i confini amministrativi dei 19 Municipi, sia i comuni di Rieti, Colfelice, Vejano, Nepi e Pescorocchiano.
L’analisi conferma l’elevata pericolosità sismica del settore appenninico regionale: il numero di comuni in Zona 1 della provincia di Rieti è sostanzialmente stabile mentre aumenta quello dei comuni della provincia di Frosinone. La Zona 2A forma una fascia di comuni a contatto con la Zona 1, mentre la Zona 2B copre gran parte del territorio regionale: numerosi comuni della provincia di Viterbo passano dalla precedente Zona 3 alla Zona 2B così come diversi comuni della provincia di Latina e della provincia di Frosinone passano dalla Zona 2 alla Zona 3A.
Interessante è il risultato ottenuto per il Comune di Roma che vede il suo territorio diviso nei Municipi più vicini all’area dei Colli Albani, classificati in Zona 2B, ed i rimanenti classificati in Zona 3A: questo risultato conferma l’opportunità della scelta di classificare separatamente i Municipi della Capitale.
La nuova Delibera di Giunta Regionale che riclassifica il territorio è in via di consultazione nel comitato Regione-Amministrazioni locali, dopo di che arriverà alla Giunta Regionale per la deliberazione sostituendo la precedente DGR 766/03. E’ giusto mettere in risalto che questo studio non è figlio del terremoto de L’Aquila, ma deriva da una filosofia di prevenzione in campo sismico che la Regione Lazio sta mettendo in pratica da molti anni.

A proposito di Roma: è una leggenda che non sia influenzata dai terremoti?
Come ormai noto da tempo, la pericolosità sismica di Roma deriva da zone sismogenetiche poste al di fuori della città, siano esse relativamente vicine, come i Colli Albani, o lontane come quelle appenniniche. Pertanto è da escludere la possibilità che Roma si venga a trovare in area epicentrale.
Diverso è però il discorso relativo ai possibili danni provocati in città dai terremoti con epicentro in zone lontane. Per poter estendere le analisi di pericolosità sismica su ampie aree, dobbiamo assumere condizioni di morfologia e geologia uniformi. I risultati andranno successivamente adattati alle caratteristiche locali in modo da tener conto di situazioni geologiche particolari che potrebbero provocare un’amplificazione degli scuotimenti.
Per tale ragione i possibili danneggiamenti nella città di Roma dipendono, oltre che dalla vulnerabilità degli edifici, sia dalle caratteristiche sismologiche degli eventi, sia dalla geologia e morfologia locale che può determinare fenomeni di amplificazione sismica.
Questa situazione emerse già in passato, ad esempio con il terremoto di Avezzano del 1915; in quell’occasione i danni in città si concentrarono lungo l’alveo del fiume Tevere evidenziando l’influenza dei depositi sedimentari. Effetti di questo tipo possono essere valutati solo attraverso dettagliate analisi di microzonazione sismica.

Fonte Enea

 

 
   

Giovedì 22 Ottobre 2009

Intanto al Liceo Simoncelli, dopo un giorno di sciopero sulla sicurezza, sono riprese le lezioni

Risveglio con due scosse nel Sorano

 

 

Il terremoto è stato avvertito alle 7,40. Epicentro a Campoli

di SACHA SIROLLI

di MARTINA VELOCCI


Una nuova scossa di terremoto ha accompagnato il risveglio degli abitanti del Sorano e della valle di Comino. Il sito dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato ieri una scossa di grado 2.4 della scala Richter di profondità 10,4 km alle 7 e 40 del mattino, l’epicentro il solito, Campoli Appennino. Poi vi sono state altre piccole scosse strumentali di cui una con epicentro a Villa Latina.
Ma l’ennesima scossa non ha impressionato più di tanto gli abitanti di una zona dove la terra trema ormai ogni giorno dallo scorso 30 settembre. Così ieri dopo un giorno di sciopero sulla sicurezza a scuola sono ritornati sui banchi gli studenti del liceo classico Simoncelli di Sora dove c’è una trave lesionata danneggiata dal sisma abruzzese del 6 aprile. “Il terremoto di ieri - spiega il preside del Simoncelli, Vittorio Lecce - non l’ha avvertito quasi nessuno. Le lezioni sono riprese ma ora ci aspettiamo che come promesso in settimana sia messo in sicurezza il nostro porticato”. Sulla sicurezza nelle scuole però a Sora non si placa la polemica. “Invece che aggiustare vecchie sedi scolastiche con uno spreco di fondi - la proposta di Pio Conflitti genitore di una studentessa del liceo sorano e assessore all’ambiente al comune di Vicalvi - sarebbe meglio investire i soldi in nuovi edifici scolastici antisismici”
Ma mentre a Sora resta l’incubo terremoto, a Fontana Liri non si arresta la fuoriuscita di vapore dal terreno nel comune di Fontana Liri e ieri gli esperti sono tornati sul posto per fare altri controlli presso lo Stabilimento Militare Propellenti dove martedì è stata rinvenuta una nuova fumarola. Intanto proseguono le attività degli uffici di coordinamento, allestiti dalla protezione civile regionale, per far fronte allo sciame sismico che sta interessando il sorano e oggi si riunirà il primo gruppo di lavoro che si occuperà di analizzare le schede tecniche su edifici pubblici e scuole.
“Questa mattina (ieri) sono arrivati nuovamente sul posto gli esperti dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia” spiega il vicesindaco di Fontana Liri Rocco Battista “noi come amministrazione comunale appena abbiamo saputo di questa nuova uscita di vapore dal terreno all’interno dello stabilimento militare propellenti ci siamo attivati e abbiamo informato la sede nazionale della protezione civile, ed oggi sono immediatamente arrivati gli esperti e un dirigente della protezione civile regionale che sono stati accompagnati nelle loro analisi dal presidente della protezione civile locale Vittorio Casciano. Sul posto si conta una sola uscita di vapore, per ora non ne sono state riscontrate altre, inoltre ci hanno già comunicato che questo fenomeno, a quanto pare, è uguale al primo che si è verificato qualche giorno fa in un’altra zona, ma ovviamente aspettiamo i risultati definitivi anche di queste analisi. I cittadini del mio paese giustamente vivono la situazione con moderata apprensione ma anche con la giusta calma, gli esperti però ci hanno spiegato che questo vapore può essere dovuto anche ad un riassestamento del terreno in seguito ai movimenti tellurici di quest’ultimo periodo”. Nel frattempo nella zona, dove venerdì scorso sono state notate le prime fuoriuscite di vapore, continua ad uscire calore.

 

Giovedì 22 Ottobre 2009

Intanto continua la fumarola a Fontana Liri: ieri nuovo sopralluogo vicino allo stabilimento militare Propellenti

Risveglio con il terremoto nel Sorano

Altre due scosse ieri mattina, la prima alle 7,40 con epicentro Campoli

 

 

 

 

Una nuova scossa di terremoto ha accompagnato il risveglio degli abitanti del Sorano e della valle di Comino. Il sito dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato ieri una scossa di grado 2.4 della scala Richter di profondità 10,4 km alle 7 e 40 del mattino, l’epicentro il solito, Campoli Appennino. Poi vi sono state altre piccole scosse strumentali di cui una con epicentro a Villa Latina.
Ma mentre a Sora resta l’incubo terremoto, a Fontana Liri non si arresta la fuoriuscita di vapore dal terreno nel comune di Fontana Liri e ieri gli esperti sono tornati sul posto per fare altri controlli presso lo Stabilimento Militare Propellenti dove martedì è stata rinvenuta una nuova fumarola


Da Aldo Venturini : Aggiornamento terremoto al 21 ottobre 2009

Terremoto, Aggiornamento scosse sismiche in Val Comino (21 ottobre 2009)

L’ultima scossa poco fa alle ore 07.40 di magnitudo 2.4.

6 ottobre ore 21.38 – M3

6 ottobre ore 23.19 – M2

7 ottobre ore 06.44 – M3

7 ottobre ore 07.06 – M1.8

7 ottobre ore 17.47 – M3

7 ottobre ore 17.47 – M3

7 ottobre ore 18.35 – M2.5

8 ottobre ore 02.53 – M3.4

8 ottobre ore 02.53 – M3.4

8 ottobre ore 15.33 – M2.4

9 ottobre ore 04.45 – M2.1

9 ottobre ore 14.14 – M2

12 ottobre ore 17.51 – M2.9

14 ottobre ore 10.05 – M2.2

15 ottobre ore 22.59 – M2.4

18 ottobre ore 04.59 – M3.1

21 ottobre ore 07.40 – M2.4

 

 Mercoledì 21 Ottobre 2009

 

 

Sisma, fumarola nello stabilimento Propellenti

 

di MARTINA VELOCCI

Nuova fumarola nel comune di Fontana Liri: questa volta però il vapore fuoriesce da ieri mattina nell’area all’interno dello stabilimento militare propellenti, e intanto in paese aumenta la preoccupazione e non si placa la curiosità per un fenomeno che sembra non arrestarsi.
«Sono state attivate tutte le procedure del caso», spiega il vicesindaco del comune fontanese Rocco Battista. «La fuoriuscita di aria calda dal terreno all’intero dello stabilimento militare Propellenti è stata notata questa mattina (ieri, ndr). Lo stabilimento si trova a qualche chilometro dall’area dove fino ad oggi il vapore era fuoriuscito dalle fumarole, noi comunque come amministrazione comunale, abbiamo avvisato immediatamente la sede centrale della protezione civile ed inoltre abbiamo chiesto di effettuare altri controlli. Non sappiamo quando e come queste nuove analisi e sopralluoghi verranno fatti, ma ci hanno assicurato che gli esperti verranno sul posto al più presto. Nel frattempo manterremo alta l’attenzione come abbiamo sempre fatto in tutti questi giorni. La protezione civile del posto è attiva notte e giorno e la loro presenza sul territorio è costante».
La nuova fuoriuscita di vapore, a quanto pare, è stata notata nella mattinata di ieri da alcuni dipendenti dello stabilimento che si sono resi conto che dal terreno usciva aria calda. «Non è il caso di allarmarsi», commenta ancora Battista. «Gli esperti ci hanno spiegato che in questo territorio c’è una ricca presenza di travertino che può causare tutto questo, probabilmente anche in questo caso si tratta dello stesso fenomeno dei gironi scorsi ma per essere certi dobbiamo sentire nuovamente gli esperti».

 


Da Aldo Venturini : Aggiornamento terremoto al 20 ottobre 2009.


 

 

 

Martedì 20 Ottobre 2009

Soffioni dalla terra, ormai sono un’attrazione
Via vai di curiosi per vedere le fuoriuscite di vapore. Battista: le crepe più di dieci

di MARTINA VELOCCI

Fuoriuscite di vapore a Fontana Liri: paura, curiosità e timore tra la popolazione che da venerdì si trova a fare i conti con questo particolare fenomeno. Sul posto, intanto, c’è un forte via vai di gente, che è disposta a percorrere la ripida scoscesa pur di vedere da vicino quello che sta accadendo. Ma dal Comune sottolineano: «Sono venuti sul posto grandi esperti, è solo vapore, aspettiamo i risultati definitivi e manteniamo la calma».
«Tra la popolazione si è scatenata una grande curiosità e questo lo si può capire, ma non è il caso che le persone si rechino sul posto perché il luogo da dove fuoriesce il vapore è molto ripido. Ma se proprio vogliono andare chiediamo a tutti di avere la massima attenzione e cautela», spiega il vicesindaco di Fontana Liri, Rocco Battista, che aggiunge: «Quello che fuoriesce è solo vapore, ci hanno rassicurato dicendo che non c’è gas, è solo aria calda. La zona comunque è controllata dalla Protezione civile che dalle otto di sera fino alle due di notte vigila sul posto e anche durante il giorno frequentemente ispeziona il territorio. Noi non sappiamo da quanto tempo si verifica questo fenomeno, il vapore soprattutto di sera è molto visibile e corposo, si vedono, i
nfatti, delle colonne di fumo salire verso l’alto. Mi sento di dire, anche ad occhi chiusi, che le spaccature dalle quali esce il vapore sono maggiori di dieci, spaccature ovviamente già preesistenti e dalle quali ora si sente fuoriuscire chiaramente il calore. Ora - conclude - aspettiamo i risultati delle analisi ufficiali, ma gli esperti ci hanno rassicurato: è vapore e in una zona come questa con una forte presenza di travertino è normale».
In questi giorni, comunque, sembra che verranno effettuate altre analisi, «non escludiamo nuovi controlli sia nella zona della montagna che costeggia la statale 82 sia nella zona del laghetto - afferma ancora Battista -. I ragazzi della protezione civile del posto stanno facendo un ottimo lavoro, si sono attivati immediatamente. Noi come amministrazione comunale continueremo a tenere alta l’attenzione e soprattutto non abbasseremo il livello di guardia».


Martedì 20 Ottobre 2009

 

 Terremoto a Campoli:
nuovo vertice in Prefettura, ecco le misure
che scatteranno
di STEFANO DE ANGELIS
Terremoti in Ciociaria: nasce ”l’unità di coordinamento di Protezione Civile”. L’intento è quello di predisporre tutte le misure necessarie sul fronte della prevenzione con un obiettivo preciso: non farsi trovare impreparati in caso di sismi o di altri eventi naturali che possano mettere a rischio l’incolumità della popolazione. Ieri, infatti, in Prefettura, a Frosinone, si è tenuto un nuovo vertice allargato. Se al primo ha preso parte il vice di Bertolaso, De Bernardinis, in quello di ieri, oltre ai sindaci e al presidente della Provincia, Iannarilli, c’era anche Galanti, dirigente della Protezione civile nazionale. La sequenza sismica in atto da settimane a Campoli Appennino, che tiene in apprensione i residenti di una ventina di centri della Val di Comino e del sorano, ha rappresentato lo spunto per far scattare un piano comune. «E’ vero, si tratta di un progetto ad ampio raggio, unico nel nostro Paese - spiega il direttore della Protezione civile del Lazio, Maurizio Pucci, anche lui al vertice nel capoluogo -. Questo coordinamento coinvolge tutti gli enti: dipartimento nazionale e regionale della Protezione civile, Prefettura, Provincia e Comuni. E’ stato individuato un percorso, che sostanzialmente prevede quattro punti fondamentali: Effettuare una verifica sulle strutture rispetto allo stato di vulnerabilità sismica, con particolare attenzione alle scuole e agli edifici strategici. Affiancare le amministrazioni comunali nella redazione e nel perfezionamento del Piano di Protezione Civile, strumento assai importante in caso di emergenze, fornendo alle stesse validi strumenti di supporto. Avviare corsi di formazione per tecnici comunali per diffondere ulteriormente sia le conoscenze legate alle caratteristiche geologiche del territorio sia le modalità d’azione da seguire in caso di eventi. Iniziare un’attività di informazione rivolta a insegnanti e studenti delle scuole riguardo ai comportamenti da tenere in caso di eventi naturali. Il tutto in un’ottica di prevenzione in favore dunque della popolazione. In pratica - sottolinea Pucci - si dà vita a un progetto generale di Protezione civile, teso a preparare tecnici comunali, cittadini, studenti e docenti ad affrontare eventuali emergenze». Nell’ambito di questo piano, da oggi aprirà una nuova sede del Genio Civile a Frosinone, in viale Mazzini. «E’ lì che si terranno le riunioni per rendere operativo il tutto», ha affermato Pucci, che aggiunge: «Ho trovato una grande sensibilità da parte di tutti i livelli istituzionali». Sarà anche messo a punto un piano provinciale generale, uno strumento in più a sostegno di quelli comunali. Ieri, intanto, la scossa più intensa è stata di 1.6 di magnitudo.

 

 

Lunedì 19 Ottobre 2009

Paura a Fontana Liri

Ancora vapore dal sottosuolo, presto i risultati

 

 

 

di MARTINA VELOCCI
Continuano i controlli nel comune di Fontana Liri per la fuoriuscita di vapore; anche in un’altra zona del comune è stata segnalata un’analoga situazione ma a quanto pare si trattava di un falso allarme. Intanto tra la popolazione aumenta la paura per questo particolare fenomeno ma soprattutto si teme per il terremoto che continua a farsi sentire.
«In località Starnella era stata segnalata una fuoruscita di vapore dalla montagna, ma era un falso allarme, evidentemente, visto il freddo degli ultimi giorni, si è creato un contrasto termico che in questo particolare momento ha fatto creare maggiore agitazione - spiega il vicesindaco del comune di Fontana Liri Rocco Battista - i controlli e le misurazioni sono state effettuate in diverse zone del comune, sono stati fatti rilevamenti anche nella zona del laghetto sulfureo ed ora aspettiamo il responso. La zona da dove è fuoriuscito il vapore è comunque controllata e nei prossimi giorni continuerà ad essere monitorata con appositi strumenti». I punti dove esce vapore sembravano cinque ma andando avanti nelle misurazioni, e pulendo la zona dalle sterpaglie, se ne sono evidenziati altri ed ora se ne contano quasi una decina. «Il vapore esce da alcune bocchette e da spaccature del terreno - spiega ancora Battista - mettendo la mano davanti alle spaccature si sente il calore; calore di una temperatura di quasi venti gradi, il diametro delle spaccature è di almeno dieci centimetri ma varia, infatti alcune sono più piccole ed altre più grandi». In questi giorni sono molte le persone che per curiosità si sono recate sul posto “si vede chiaramente da dove esce il vapore” raccontano alcuni passanti “io mi sono calato nella scoscesa e ho sentito il calore provenire dalla bocchetta, era tiepido ma si sentiva bene”. Intanto l’attenzione dell’amministrazione comunale e della popolazione è tutta rivolta sui risultati che emergeranno dai dati prelevati dai vulcanologi. «Il fenomeno è maggiormente visibile nelle prime ore della mattinata e nella serata. I risultati degli esami saranno resi noti a breve e nei prossimi giorni saranno effettuate anche altre analisi- sottolinea Battista -, la protezione civile è stata allertata».


Lunedì 19 Ottobre 2009

 

 

Nuova scossa a Campoli, paura in piena notte. Mazzone: pronti a installare i rilevatori del radon

 

«Tre strumenti e prevederemo il sisma»

 

Giuliani incontra i sindaci: «Sequenza simile a quella dell’aquilano»

 

 

 

di STEFANO DE ANGELIS
«Ho una bellissima famiglia. Cosa posso chiedere di più? Chi è più ricco di me? Vi regalo questa scoperta, frutto di dieci anni di studio e impegno, la regalo all’Italia». Giampaolo
Giuliani, il tecnico di laboratorio dell’Infn del Gran Sasso, lo ha sottolineato più di una volta ieri a Campoli Appennino, davanti a una platea di quasi 200 persone, tra amministratori dei comuni del sorano e della val di Comino e numerosi cittadini. Il ricercatore, il quale sostiene che è possibile prevedere i terremoti attraverso un’attenta analisi del gas radon, ieri è arrivato di prima mattina nel piccolo paese da settimane cuore di una sequenza sismica che ha generato apprensione tra la popolazione. L’ultima scossa avvertita dai residenti è di ieri mattina, alle 4.59, di magnitudo 3.1. Poi un’altra in tarda mattinata di 1.4 (nel mezzo una pari a 1.7 ma con epicentro tra Pignataro e Villa Santa Lucia). «Mi ha chiamato il sindaco, lo ha fatto per i suoi cittadini, preoccupati per queste scosse continue. Ho comunque ricevuto molte telefonate dai cittadini del comprensorio», ha spiegato Giuliani. Questi ha dapprima incontrato i sindaci che hanno aderito all’iniziativa promossa dal primo cittadino Pietro Mazzone, poi dalle 11.30 ha tenuto una conferenza nella struttura tensostatica a due passi dal campo sportivo di Campoli, centro di circa 1.400 abitanti, noto per i suoi tartufi, ma dove gli abitanti convivono ormai piccoli eventi tellurici. Ha illustrato nei dettagli i risultati della sua ricerca, incentrata sulle caratteristiche, sulle concentrazioni e sulle variazioni del radon, «a cui abbiamo lavorato in famiglia, anche in un piccolo laboratorio, con uno strumento realizzato in ”casa”, il ”rivelatore gamma”, che soprattutto - ha spiegato Giuliani - consente di rilevare il precursore sismico contenuto nello stesso gas che si presenta da 6 a 24h prima di un terremoto». Ed è questo, secondo il ricercatore, l’aspetto rivoluzionario che aprirebbe nuove prospettive in campo della prevenzione e della previsione. «Ogni qualvolta che gli strumenti hanno registrato un incremento del livello, poi si è verificato un evento», ha affermato. Poi, senza risparmiare critiche indirizzate non solo alla scienza ufficiale e ai «suoi limiti», il tecnico di laboratorio, che ha annunciato di aver già intrapreso collaborazioni con la Nasa e l’Istituto spaziale di Mosca, ha illustrato tabelle e grafici, scaturiti da monitoraggi continui, relativi ai giorni precedenti il devastante terremoto dell’Aquila del 6 aprile scorso. «Guardate le impennate, l’andamento progressivo, le curve: questo dimostra che i risultati scientifici sono stati raggiunti, hanno un loro riscontro. In Abruzzo ho lanciato vari allarmi terremoto e sono avvenuti». Sindaci e cittadini lo ascoltano in silenzio, osservano attentamente le sue spiegazioni. «Quanto sta accadendo a Campoli non è uno sciame sismico, ma una sequenza di terremoti - ha spiegato Giuliani -. E’ molto simile a quella dell’aquilano, anche se in questo ultimo periodo sta mostrando un rallentamento, anche in termini di frequenza delle scosse. Ma, come nel caso del bacino aquilano, potrebbe perdurare ancora a lungo. Ad ogni modo, quando in una determinata area a rischio c’è un silenzio sismico che si trascina da 12 anni, poi è probabile che avviene un terremoto la cui intensità non supera quella massima già registrata in quella zona. Questa deve essere una fase di attenzione», ha aggiunto. Ma cosa sta accadendo a Campoli? «C’è una frattura di circa 5 km in profondità sotto il Monte Calvo, è lì che l’energia sprigionata dalla terra va a premere dando vita a eventi sismici», spiega il ricercatore. Ora, dunque, come spiegato dal sindaco Mazzone, c’è l’intenzione di installare due o tre ”rivelatori gamma” per tenere sotto controllo la concentrazione di radon e quindi il fenomeno. «Siamo pronti a farlo - afferma Mazzone - da parte dei miei colleghi c’è la disponibilità, anche economica. Potremmo anche coinvolgere gli abitanti in una colletta». Poi Giuliani ha illustrato, su grandi linee, come funzionerebbe il tutto: «Servirebbero tre strumenti, da piazzare lungo l’asse Frosinone-Sora-Cassino, per avere una copertura completa che consenta un monitoraggio continuo. C’è bisogno poi di una rete internet efficiente e di sale idonee. A quel punto saremo in grado di prevedere in tempo epicentro, grado di magnitudo e ora in cui, eventualmente, avverrà un terremoto».

 

Incontro deigli amministratori comunali e dei cittadini di Campoli con il ricercatore Giuliani.

 

 
 

Da Aldo Venturini : Aggiornamento terremoto al 19 ottobre 2009.

Articoli di stampa, foto, tabelle per seguire l'evolvere di un fenomeno che non dovrebbe piu' riservare brutte sorprese

 

Piccole scosse e non tutti i giorni, tutto sembrerebbe dire che il pericolo si allontana. Anche il geologo Giuliani, che attraverso misure delle emissioni di radon, asserisce di poter prevedere i terremoti dice che la crisi si sta esaurendo. Ma c'e' un fatto nuovo: nel territorio di Fontana Liri vi sono emissioni di vapore dal sottosuolo,  che sono state poste sotto monitoraggio da tecnici della Protezione Civile. L'emissione di vapori dal sottosuolo potrebbe evocare scenari danteschi, potrebbe far paura, ma si tratta di fenomeni comuni nel nostro territorio, anche se sono pur sempre indicatori di attivita'  geologiche. Per chi non lo sapesse fra Gallinaro ed Alvito ci sono delle pozzanghere di acqua limacciosa dalle quali gorgoglia un gas che dovrebbe avere una grossa componente di acido solfidrico, quello che ha sicuramente cattivo odore e che forse ha blande virtu' terapeutiche. Niente quindi di allarmante anche se immaginiamo e sappiamo di una certa tensione psicologica, che accompagna sempre i terremoti, per via degli "sciami sismici" che possono durare mesi: la scossetta dispettosa che arriva quando mai te l'aspetti,  spesso di notte, ma cosi' e`. Grazie ad Aldo si sta accumulando molto materiale sul terremoto ed alla fine ne faremo una brochure in pdf, a futura memoria. 19 ottobre 2009

Campoli Appennino, Oggi è arrivato Giampaolo Giuliani in paese.

Continua la sequenza di terremoti in Val di Comino: ieri sei piccole scosse fino alle 5.35 del mattino, con magnitudo massima di 1.9; l’ultima di maggiore intensità questa notte alle ore 4.59 di magnitudo 3.1. Intanto, dal vertice che si è tenuto ieri in Prefettura, la Regione Lazio fa sapere della creazione di «un punto di coordinamento che faccia da raccordo per i tecnici dei comuni, i Vigili del fuoco e il Genio civile che proseguiranno l’attività di verifica della vulnerabilità degli edifici pubblici e di quelli di privati che ne faranno richiesta, per assicurare la massima sicurezza delle strutture».

Inoltre, partirà un’azione tesa a informare i cittadini e i ragazzi delle scuole «sulla natura geofisica dei fenomeni» in atto e saranno predisposte «esercitazioni per fronteggiare eventuali eventi sismici rilevanti futuri».

Oggi a Campoli Appennino è arrivato Giampaolo Giuliani, il tecnico di laboratorio presso l’Infn (Istituto nazionale di Fisica nucleare) del Gran Sasso, il quale sostiene che è possibile prevedere i terremoti.

Alle 10, presso la struttura coperta adiacente al campo sportivo, Giuliani ha incontrato gli amministratori di Campoli e degli altri comuni dell’area interessata dagli eventi sismici. Non è escluso che a Campoli vengano installati uno o due "rivelatori gamma", lo strumento messo a punto dal ricercatore che consente di captare la concentrazione di Radon sul territorio e di controllarne le variazioni per "rilevare il precursore sismico contenuto nel radon che si presenta da 6 a 24h prima di un terremoto".

«E’ vero, è proprio così – spiega Giuliani -. A Campoli, infatti, illustrerò i risultati della ricerca condotta sulle caratteristiche del gas radon. Al momento stiamo seguendo anche l’evoluzione della sequenza sismica di Campoli attraverso il nostro strumento più vicino all’area in questione che si trova a Magliano dei Marsi, in provincia dell’Aquila. Ma c’è ne è anche un altro a Coppito. Tuttavia, entrambi sono a una distanza limite dal frusinate».

«Al momento in alcune zone d’Italia è in atto un fenomeno anomalo, si sta registrando un numero di scosse superiore alla normalità, anche con cadenza quotidiana. A mio avviso, gli eventi in corso nel bacino umbro-marchigiano, in quello aquilano, nel reatino e nel sorano sono tutti collegati tra loro. Ora, dopo i risultati della nostra ricerca, siamo in grado di allertare in tempo le popolazioni prima del verificarsi di un terremoto

 

 

Monitoraggio delle emissioni di vapore in territorio di Fontana Liri

Nella foto : il Prof Barberi

 

  Fontana Liri, emissioni di vapore dal sottosuolo.  
 

A Fontana Liri si svolgono degli accertamenti per le emissioni di vapore dal sottosuolo che dalla settimana scorsa hanno messo in allarme i cittadini. La fuoriuscita di vapore si sta verificando in quattro, cinque punti situati in una zona a poca distanza da Anitrella, frazione di Monte San Giovanni Campano. Oltre ad un gruppo di esperti e vulcanologi, sul posto, è giunto anche Franco Barberi, presidente vicario della commissione grandi rischi della protezione civile nazionale.

Il vice sindaco Rocco Battista ha spiegato:

«Ci siamo subito attivati e stiamo continuando negli accertamenti. I ricercatori arrivati immediatamente stanno facendo tutti i controlli e le misurazioni del caso. Il professor Barberi, inoltre, ha spiegato che c’è solo una fuoriuscita di vapore e non di gas. Il vapore sembra provenire da una distanza di tre, quattro metri dal livello del manto stradale: molti sono i cittadini preoccupati e incuriositi e ci fanno domande anche rispetto alle scosse di terremoto che ultimamente hanno interessato il nostro territorio. Parlando con gli esperti è emerso che forse qualche correlazione potrebbe esserci nel senso che lo sciame sismico potrebbe aver cambiato degli assetti che hanno poi favorito la semplice fuoriuscita di vapore, ma non c’è nulla di preoccupante: ora i vulcanologi hanno fatto tutti i rilievi del caso e poi ci diranno come sta la situazione. Manterremo comunque la zona interessata sotto controllo e anche la protezione civile è stata allertata e continuerà a vigilare».

 

 

Da " Il Messaggero" di Sabato 17 Ottobre 2009

Fontana Liri

Vapore e gas
dal sottosuolo,
arrivano
i vulcanologi

Sabato 17 Ottobre 2009

di MARTINA VELOCCI

Fuoriuscita di vapore e gas nel comune di Fontana Liri, vulcanologi sul posto per avere risposte.
Nella mattinata di ieri infatti il comune di Fontana Liri è stato messo in allerta per una fuoriuscita di vapore e gas che proveniva dalla scoscesa che costeggia la strada statale 82 al chilometro 69, a poco meno di un chilometro dal cimitero del paese, e a poca distanza dal fiume Liri e dalla frazione di Anitrella. "Ancora non sappiamo come mai si sia verificato questo particolare fenomeno" spiega il vice sindaco del comune di Fontana Liri Rocco Battista "sul posto sono arrivati alcuni esperti vulcanologi con degli appositi macchinari, per fare i dovuti accertamenti, ma a quanto pare la situazione sembra essere tranquilla, gli esperti infatti ci hanno spiegato che queste emissioni di gas e vapore fanno parte della normale attività del sottosuolo e delle montagne, e che si possono creare delle cavità dalle quali poi fuoriesce vapore e gas. Il fenomeno è stato notato questa mattina (ieri), alcuni avevano addirittura pensato ad un incendio, evidentemente queste fuoriuscite o non si erano mai ripetute prima oppure sono state notate solo ora. In molti si sono chiesti se questo fenomeno sia da ricollegare all’attività sismica che ha colpito in questo periodo la zona, ma a quanto pare i due fenomeni non sono collegati, gli accertamenti comunque proseguiranno anche nei prossimi giorni".

 

Domenica 18 Ottobre 2009

Il tecnico: «Gli eventi sono collegati con quelli del bacino aquilano, umbro-marchigiano e del reatino». Altre scosse

Sisma, è il giorno di Giuliani a Campoli

Per il ricercatore è possibile prevedere i terremoti: incontro con gli amministratori

di STEFANO DE ANGELIS

Sequenza di terremoti nel sorano e in Val di Comino: mentre in Prefettura si è svolto un vertice allargato per fare il punto della situazione anche in chiave prevenzione, oggi a Campoli Appennino arriverà Giampaolo Giuliani, il tecnico di laboratorio presso l’Infn (Istituto nazionale di Fisica nucleare) del Gran Sasso, il quale sostiene che è possibile prevedere un evento sismico. Giuliani, salito alla ribalta dopo il devastante terremoto dell’Aquila del sei aprile scorso, sarà oggi nel paese cuore dello sciame che va avanti ormai da settimane, generando apprensione tra la popolazione, anche se sembra mostrare un decremento almeno riguardo alla frequenza delle scosse. Alle 10, presso la struttura coperta adiacente al campo sportivo, il ricercatore incontrerà gli amministratori non solo di Campoli, ma anche di altri comuni dell’area interessata da questi continui movimenti tellurici. Non è escluso che a Campoli vengano presto installati uno o due "rivelatori gamma", lo strumento messo a punto da Giuliani che, sostiene il tecnico, consente di captare la concentrazione di gas radon sul territorio e di controllarne le variazioni attraverso una rete e, soprattutto, di "rilevare il precursore sismico contenuto nel radon che si presenta da 6 a 24h prima di un terremoto". «E’ vero, è proprio così - spiega Giuliani -. A Campoli, infatti, illustrerò i risultati della ricerca condotta sulle caratteristiche del gas radon. Al momento stiamo seguendo anche l’evoluzione della sequenza sismica di Campoli attraverso il nostro strumento più vicino all’area in questione che si trova a Magliano dei Marsi, in provincia dell’Aquila. Ma c’è ne è anche un altro a Coppito. Tuttavia, entrambi sono a una distanza limite dal frusinate». Ma cosa sta accadendo, perché questi continui eventi? «Al momento in alcune zone d’Italia è in atto un fenomeno anomalo, si sta registrando un numero di scosse superiore alla normalità, anche con cadenza quotidiana. A mio avviso, gli eventi in corso nel bacino umbro-marchigiano, in quello aquilano, nel reatino e nel sorano sono tutti collegati tra loro. Ora, dopo i risultati della nostra ricerca, siamo in grado di allertare in tempo le popolazioni prima del verificarsi di un terremoto». Anche quella di ieri, intanto, è stata una giornata di piccole scosse, sei fino alle 5.35 del mattino, con magnitudo massima di 1.9. L’intera questione, intanto, è stata affrontata ieri a Frosinone: al vertice convocato dal prefetto Piero Cesari, infatti, hanno partecipato alcuni dirigenti della Protezione civile (Bernardo De Bernardinis, vice di Bertolaso, Mauro Dolce, direttore dell’Ufficio valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico, e il capo regionale Maurizio Pucci), i sindaci nonché il presidente dell’Amministrazione provinciale, Antonello Iannarilli. Le misure di prevenzione e i piani per le emergenze sono stati gli argomenti del summit. La situazione attuale, spiegano dalla Prefettura, resta quella di "massima attenzione

 

Terremoto, Aggiornamento scosse sismiche in Val Comino (18 ottobre 2009).

Questa notte alle ore 04.59 una scossa di magnitudo 3,1.

6 ottobre ore 21.38 – M3

6 ottobre ore 23.19 – M2

7 ottobre ore 06.44 – M3

7 ottobre ore 07.06 – M1.8

7 ottobre ore 17.47 – M3

7 ottobre ore 17.47 – M3

7 ottobre ore 18.35 – M2.5

8 ottobre ore 02.53 – M3.4

8 ottobre ore 02.53 – M3.4

8 ottobre ore 15.33 – M2.4

9 ottobre ore 04.45 – M2.1

9 ottobre ore 14.14 – M2

12 ottobre ore 17.51 – M2.9

14 ottobre ore 10.05 – M2.2

15 ottobre ore 22.59 – M2.4

18 ottobre ore 04.59 – M3.1

 

Campoli Appennino, Giuliani: «La fase critica si è affievolita».

Si rincorrevano le voci sulle presunte date nelle quali ci sarebbe stato l’evento più forte, quello preoccupante, quello distruttivo. Qualcuno diceva entro fine ottobre, qualcun altro invece azzardava anche numeri: 22 settembre, oppure tra il 10 e il 15 ottobre. Ma è stato lo stesso Giampaolo Giuliani a smentire queste voci. Lo ha fatto ieri mattina nella tensostruttura di Campoli Appennino: è lì che il sismologo, invitato dal sindaco, ha illustrato il funzionamento dei suoi macchinari, frutto di ricerche sul gas radon. «I miei strumenti – ha spiegato Giuliani – possono prevedere l’evento sismico tra le 6 e le 24 ore, analizzando il livello di radon. Al momento, nel sorano e nel cassinate, permane una soglia alta, ma i picchi non sono tali da lasciar pensare che si sarà un terremoto catastrofico. Stando ai nostri grafici, continuerà la sequenza sismica, ma la fase critica si è affievolita rispetto, per esempio, a quella di aprile. La sequenza, infatti, va a diminuire per numeri di eventi giornalieri e per gradi sismici». Il sindaco Pietro Mazzone ha spiegato di aver invitato Giuliani per saperne di più sugli strumenti per la rilevazione di radon che lui stesso ha prodotto (del costo di 50.000 euro ciascuno, e bisognerebbe installarne almeno due). Ora, insieme agli altri sindaci della zona, valuterà la possibilità dell’acquisto o meno. Per rassicurare la popolazione che continua ad avere paura.

via Il Tempo

19 ottobre 2009