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Vacanze Settefratesi

 

Di ritorno in America dopo tre settimane di vacanze a Settefrati butto giu’ qualche riga, come per narrare ad amici, per presentare le mie impressioni circa la permanenza in paese. Il  tempo e` stato caldo, umido, paragonabile al clima di New York, salvo che di notte comunque si respirava bene anche senza condizionatori, che da quelle bande quasi nessuno ha.

Ripercorrendo in senso cronologico i giorni viene a mente per prima la serata del 14 agosto,  la Calata della Madonna, serata di gioia che non ha perso nulla nel tempo, anzi si e’ perfezionata ed e’ piu’ partecipata; di notevole i nuovi drappeggi dell’Urna della Vergine  ed i canti eseguiti da una corale veramente ben messa. In particolare, ricordo, un canto che, fra quelli che venivano proposti fra una decina e l’altra del Rosario, mi ha mosso a commozione: una musica dolcissima sulle parole dell’Inno alla Vergine di San Bernardo, gli altissimi  versi del Padre Dante nel XXXIII del Paradiso: meraviglioso, sublime.

Ricordo ancora il mattino del 18 … la confraternita  , il getto d’acqua della Fontana grande, la Madonna delle Grazie quasi in attesa e festante con le sue argentee campanelle (cuentennatenne, cuentennatenne....), ed il cimitero li’ vicino , con i cipressi … ed una schiera di giovani “moderni” con i loro berretti da baseball, le sneakers, gli zainetti a spalla, a scortare la Vergine  verso Canneto, lungo l’ “antico” sentiero.

Ed ancora la mattina del 21, un po’ liberatoria dopo gli eventi un po’ troppo rumorosi dei giorni precedenti, con una buona banda che suonava ascoltata da non molti nella nostra stupenda piazza-salotto del Ponte.

Ed il 22 , il ritorno della Madonna da Canneto , nella Gloria dei fuochi artificiali, fra canti di pellegrini, in un mare di folla, tutti i presenti a voler partecipare ad un rito che sembra rievocare la Creazione per le luci che si ispirano e si mescolano alle stelle, in un rito che profetizza la seconda venuta di Cristo, in braccio a Sua Madre: “ e di nuovo verra’ nella Gloria”  ….

 

Ed il 29, festa in famiglia con la Processione della Madonna per i vicoli del paese e con la struggente cerimonia della riposizione della Statua nell’Urna, fra i canti di sempre .. potenti, arcani... Ricordo che un caro amico, scomparso da qualche tempo, notava quanto sia triste il 29 agosto a sera, quanto sia triste la prospettiva di stare lontani dalla Vergine e dal suo Bambino che e’ il nostro Dio: “inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te…” (S. Agostino): non si puo’ stare senza Dio, la Pace, uno dei nomi di Dio secondo il Card. Martini,  e’ stare vicini alla Madonna ed a Suo Figlio, Nostro Amico, Nostro Dio, Nostro Tutto.

Tutto bene quindi? Bah… Il paese ha i problemi di sempre, quelli che hanno determinato un’emigrazione devastante, ma questi problemi sembra che siano stati rimossi, sembra che non siano ben valutati, esorcizzati con formule del tipo: le cose non vanno cosi’ male dacche’ i ristoranti sono sempre pieni cosi come lo sono i parcheggi…

Ricordate quando questo tipo di analisi lorsignori le facevano per presentare la situazione generale italiana come buona, irresponsabilmente, quando invece eravamo sull’orlo dell’abisso? E’ ancora cosi’… la decrepita politica dello struzzo.

Di molto grave, e siamo seri, abbiamo notato una eccessiva rivalita’ fra persone e fra gruppi, tutti smodatamente desiderosi di recitare un qualche ruolo, desiderosi non di servire ma di apparire, con punte incredibili di esibizionismo,  esibizionismo sfacciato, dialettale, “sgrammaticato”, dozzinale. Certo, se si considera’ che dovrebbe trattarsi della Festa dell’ “Umile ed Alta”, verrebbe da concludere che non abbiamo capito molto, che siamo veramente fuori strada.

En passant ...una cosa che viene spesso detta e’ che l’Italia in estate diventa un enorme stage, un enorme palcoscenico, il che e’ vero, salvo che  in molti casi ad esibirsi sono, oltre gli artisti,  anche coloro che dovrebbero pensare ad altro, che ce n’e’ veramente tanto da pensare, cosi' tanto da far tremare “le vene e i polsi”: ed invece il solito pergessiu’ pergessiu’, ma di questo abbiamo parlato tante di quelle volte che non sarebbe opportuno insistere.

Che dire?  Speriamo bene, la Provvidenza a volte stupisce perche’  fa emergere soluzioni nuove, che, siatene certi,  non sono venute e non verranno da certi Soloni  che praticano un’assurda autoreferenzialita’,  da veri “self adoring men” - "adoratori di se stessi", ma mi accorgo che il mio discorso e’ mortalmente stanco e stancante…. Mala tempora currunt.  

Antonio Vitti – 4 Settembre 2012

 

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