Home

Tony Malizia e la sua bella officina a Toronto

Foto di Riccardo Frattaroli

 

Due sole parole per dire ai lettori di www.settefrati.net  quanto lo scrivente sia lieto di presentare ai settefratesi la realizzazione di Tony Malizia, un nostro paesano residente a Toronto, in  Canada, ed un caro amico. Si tratta di una bella officina meccanica per la sperimentazione e per la costruzione di macchine,  apparati, impianti innovativi per il settore lattiero-caseario.  La ADM Stainless Inc. , questo il nome della Societa' fondata da Tony, pensate,  ha fornito macchinari anche a Parmalat il che' e' tutto dire. Sappiamo bene che, prima delle disavventure dovute all'avidita',  il nome Parmalat era grande,  e Tony interloquiva con Calisto Tanzi, che aveva un tempo una forte volonta' di innovazione, ed i due si erano  intesi subito, e Calisto Tanzi aveva Tony  in  grande considerazione e stima. Non sia vista come retorica la presentazione che facciamo di Tony, del caro amico Tony e della sua creatura, la ADM Stainless Inc.;  non sia vista come retorica perche' non lo e'. Ma partire come tutti senza recare con se' che indumenti ed un po' di cibo ed arrivare a realizzazioni innovative e valide e di robusta consistenza economica e' cosa onorevole ed ottima. Un successo quello di Tony che si riverbera anche verso la comunita' di origine e di appartenenza, che nelle sue componenti piu' sane, che ci sono,  a dispetto della menzogna, della gelosia, dell'orgoglio e della violenza che ci sono anch'esse, gioisce dei successi del paesano, soprattutto se persona umile, mite, alla mano, e che ama teneramente il suo paese natale, come io posso testimoniare. Ad maiora Tony, metti ancora a frutto i tuoi talenti, continua a farlo nelle vesti sacre dell'umilta' e della genialita',  a servizio del prossimo.  Antonio Vitti 9 aprile 2012

Hit Counter

Riflessioni di Riccardo sull'emigrazione:

Cosa sono diventati gli Italiani all’Estero

 Attualmente, si contesta a nostri italiani che vivono fuori confine, qualche diritto acquisito con fatica nel passato, come ad esempio il diritto di voto, oppure assistiamo alla riduzione da parte dei vari governi italiani dei finanziamenti per la lingua e la cultura italiana, per gli Enti d’assistenza, o alla ristrutturazione della rete consolare dove si chiudono i consolati e si riducono i dipendenti in servizio all’estero. Insomma, da qualche anno sembra che siano nati alcuni problemi di cui gli italiani all’Estero sono il centro delle attenzioni. Tuttavia, all’infuori delle camere parlamentari, nessuno ne parla: televisioni, quotidiani e organi d’informazioni in genere. Serpeggia quasi un sentimento di vergogna, come se non esistessero questi 60 milioni di italiani che risiedono nel Mondo.

( la stessa cifra, 60 milioni di italiani all’estero sono più o meno la stessa cifra dei connazionali che vivono in Italia. )

 

Cosa hanno fatto gli italiani all’Estero per l’Italia?

Svuotando i paesini, le città e le Regioni italiane quelle persone in cerca di lavoro o di una sistemazione migliore in una terra straniera hanno lasciato la possibilità, a chi rimaneva, di vivere meglio con meno problemi la vita di tutti i giorni. Tanti connazionali emigrati si sono illusi di poter ritornare dopo qualche anno nell’amata Patria. Hanno lavorato sodo per potersi comprare o costruirsi una casa, mettere qualche soldino da parte e rientrare nelle famiglie che avevano lasciato in lacrime e portare i loro risparmi in Italia. Mentre s’illudevano di poter vivere un futuro migliore nel Paese d’origine, si sono cercati fra loro ed istintivamente hanno costituito gruppi, associazioni, società, diventando praticamente i rappresentanti delle regioni, provincie e città italiane che avevano abbandonato. Ristoranti hanno promosso le culture gastronomiche di tutte le Regioni italiane e, nello stesso tempo, hanno promosso la lingua, le culture, i costumi e tutto quello che era italiano.

Tanti italiani deceduti in tutte le parti del Mondo, che non hanno nemmeno avuto quella fortuna di essere seppelliti nella terra che li aveva visto nascere, per non parlare di quelli che non hanno visto invecchiare i propri genitori, fratelli e sorelle. Quanti sono morti lavorando anche in condizioni precarie e disumane come il caso emblematico dei 136 italiani scomparsi nella tragedia di Marcinelle, quando lo Stato italiano importava carbone, a titolo gratuito di compensazione, per riscaldare le case in Italia.

Tutto questo, inevitabilmente, ha contribuito alla ripresa economica e alla ricostruzione del nostro Paese nei decenni del dopo guerra. Gli italiani all’estero si sono rivelati milioni di ambasciatori del Made in Italy nel mondo, hanno promosso l’Italia a testa alta e con la dovuta modestia. Ha contribuito all’esportazioni di automobili, prodotti alimentari, moda, turismo e quant’altro.

Tutto questo perché? A cosa è servito il sacrificio e l’operosità di tanti italiani? A farli chiudere i consolati, a farli diminuire, costantemente, le risorse finanziarie in tutti settori, ad essere oggetto di

dubbi su cosa erano diventati e cosa poteva rappresentare in termini di ritorno economico:

 ancora usati e sfruttati!

Oggi a distanza di anni, si ha l’impressione che la nostra Italia abbia perso la memoria e tanti italiani all’Estero hanno il sentore di essere stati abbandonati dalle Istituzioni italiane, quelle Istituzioni che dovrebbero invece farli sentire più vicini alla nostra Patria. Questi emigrati italiani ora, ed è bello che sia così, sono più considerati dalle Istituzioni locali che dai nostri governanti. Ma tutti gli italiani nel Mondo amano la loro Patria e trasmettono questo amore ai propri figli, ricordandogli le proprie origini, i propri doveri e sentimenti. L’italiano all’estero non si vergogna di essere italiano. Allora se si vogliono chiudere i consolati che lo facciano, se si vogliono ridurre o sopprimere i fondi essenziali per la promozione dell’Italia all’estero che lo facciano pure. Facciano tutto quello che vogliono ma siano coerenti, chiari. Si ricordino, però, che solo una cosa nessuno riuscirà mai a toglierli:

 LA DIGNITA E L’ONORE DI ESSERE ITALIANI

Uno degli esempi di onore italiano , e ce ne sono tanti nel mondo,lo rappresento con delle foto scattare nell’industria ADM Stainless inc - Toronto di Tony Malizia - Settefratese DOC, in una recente visita in Canadà.

Riccardo Frattaroli  - Sindaco di Settefrati

9 aprile 2012