Sao...

"Sao ka kelle terre per kelle fini que ki contene trenta anni le possette parte S(an)c(ti) Benedict(i)".

 

Traduzione libera : so per certo che quei terreni, nei confini che li contengono, sono sati posseduti dall'Abbazia di S.Benedetto per trenta anni". ; la frase riportata e' estratta dal Placito di Capua conservato nell'archivio di Montecassino, un atto notarile del 960 D.C.; si tratta di un documento molto importante nella storia della lingua italiana perche' per la prima volta compare una frase in volgare sebbene in un documento per il resto scritto tutto in latino, e cio' fa considerare questo documento un po' l'atto di nascita della nostra lingua. Il Placito di Capua sara' visibile a Firenze alla mostra sulla storia della lingua italiana, agli Uffizi (inaugurazione 13/3/03).

Ancora una volta Montecassino, ed i suoi archivi , gli stessi archivi dove e' conservato l'originale della Visione di Alberico, il nostro monaco, di cui abbiamo recentemente segnalato la citazione di Le Goff nell'opera "La nascita del Purgatorio"; ancora una volta Montecassino ed i suoi tesori.

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Mi viene in mente: anch'io: sao ka kelle terre [la mia terra] le possette parte S(an)c(ti) Benedict(i). Mi suona bene mi da' gioia : la mia terra fu, ed e' per certo ancora, parte Sancti Benedicti. Lo e' per via della evangelizzazione di San Benedetto :

e tanta grazia sopra me rilusse

ch'io sottrassi le ville circostanti

da l'empio culto che il mondo sedusse

 

Dante- XVII Paradiso

....sao ka kelle terre [la mia terra] le possette parte S(an)c(ti) Benedict(i). Ci credo perche' me lo ricorda la Chiesa della Madonna delle Grazie, con le sue decorazioni ed il suo perfetto incastonarsi nella natura circostante, il cui alto senso della misura e delle proporzioni e' tutto benedettino;

...sao..: me lo ricorda il monastero svizzero di Einsielden, dove una statua della Madonna ricorda in modo impressionante sia la Madonna di Canneto Nera (nel colore) che quella Bianca (nelle fattezze): Einsielden e' uno dei piu' celebri monasteri benedettini del mondo ...

...sao..: ke kelle terre ..le possette Sancti Benedicti, e tante volte verrebbe da pensare che non le possegga piu' , salvo poi ricordare che si tratta di possesso intrasferibile e che comunque il Santo per certo non ci avrebbe mai ceduto a nessuno.

... quel monte cui(...) [Settefrati] e' ne la costa.. dalla cima del monte si vede Montecassino, a volte come galleggiante sulla nebbia.. i monti dialogano e le terre sottostanti vivono sotto la loro protezione ..

i venti narrano .. che arrivo', portato da Sancti Benedicti, lo nome di Colui che in terra addusse la verita' che tanto ci sublima... i venti che carezzano fioriture scese dai cieli vicini, dal Paradiso di Benedetto, quello che Pietro Annigoni ha dipinto nella parete della Cattedrale che fu di Luca Giordano, i venti che recano i suoni del Melfa che canta Maria, Nera, Bianca, di Canneto, di Settefrati, di Einsielden.

Sao ke kelle terre .. parte Sancti Benedicti. Sao.

11/3/03

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