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Le stelle di San Vito.

 

Con lei foss’io da che si parte il sole,

e non ci vedess’altri che le stelle,

sol una notte, e mai non fosse l’alba....

Petrarca - Canzoniere - XXII

 

Una passeggiata breve da Via San Pietro verso la strada per San Donato, solo fino al fosso di San Vito, in Agosto, quasi tutte le sere, dopo cena. Incontriamo giovani tigli, grandi amici per motivi che non staro’ a spiegare, alcuni dei quali molto vigorosi con i frutticini in formazione, non ancora maturi: mi si assicura che in giugno, alla loro fioritura, il profumo e` fortissimo e tutti coloro che abitano li vicino ne sono come incantati.  Dopo pochi minuti di pacifico cammino con la mia compagna entriamo in un cono d’ombra, fuori dalla illuminazione del paese e solo  allora ci si ricorda  di quante esse siano sopra la Valle di Canari, sopra il Colle Alto, sopra il profilo di Casalorda: le stelle , a miriadi, di varia grandezza e luminosita’ e colore.  Meglio se non c’e’ la luna a pendere sulla valle e rischiarare il vasto panorama ed i monti lontani. Se non c’e’ la luna ...... parrebbe di avvertire il suono proprio delle stelle, una sorta di brusio, una corale preghiera, uno stormire placido, tenue, incessante, modulato come sui ritmi dell’amico vento che dialoga con le foglie delle faggete lontane. Ahime` quanta nostalgia... e di che,  o inquieto cuore?  Di aver smarrito la possibilita` di essere illuminati dalla tenue luce che piove comunque dalle intangibili altezze, di non essere piu’ degni spettatori di tanta grazia silenziosa, di viver fuori dal silenzio e della pace che sovrasta San Vito......  Il cuore si placa un poco e il canto delle stelle si sente un po’ di piu’ ... e si placa ancora un pochino il cuore e   cattura lievi sospiri che si imprimono nell’anima stanca... un lieve sorriso e’ il frutto del dialogo fra una domanda ed un’offerta di grazia.  Coeli enarrant gloriam Dei et opera manuum ejus annuntiat firmamentum....  Ci vorrebbe l’innocenza di un sasso di Portella per poter sentire  il firmamento render Gloria a Dio.... salmodiando.... il cuore inquieto non puo’ sentire bene, non puo’ capire, ma ne e` comunque attratto.... una preghiera corale, ben compresa dai tigli alle nostre spalle, dagli olivi poco oltre, dai faggi piu’ su' ... noi attendiamo acquietati un poco, silenziosamente: una immensa moltitudine di esseri beati che canta con mitezza  all’Eterno sopra le selve....   il tempo si dissolve ... sono minuti ma sono anche secoli, ed e` eternita` ... l’Altissimo stende il suo sguardo sul firmamento ... io e la mia compagna in silenzio raccogliamo come possiamo un po’ di luce, ne abbiamo proprio bisogno, una luce con virtu’ terapeutiche contro ogni dolore, contro ogni ansieta’, contro ogni male, e si raccoglie presso il piccolo ponte di San Vito, in Agosto.

Antonio Vitti

 
 

 

16 settembre 2008