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Aldo Venturini

Festa di Sant’Antonio, 2013.

 

E’ fragrante il risveglio,come il pane appena sfornato,quando , sotto le mie finestre,la banda di VillaLatina suona la marcia sinfonica “Squinzano”. Scodinzola ed e’ contenta anche la mia cagnetta Margot, ma non sa che tra poco,ai primi colpi scuri,tremante ,si rifugerà sotto il letto di GaetanoMaria,il mio terzogenito.

Giornata splendida ,il sole dalla cima di Colle Alto illumina un paese deserto.Sembra di stare su di un set cinematografico di qualche film western: Sergio Leone alla regia,Ennio Morricone al piano che suona la colonna sonora de”Il buono,il brutto ,il cattivo”.

Di buono c’è qualcuno,di brutto anche,ma di cattivi siamo in tanti e ci alterniamo spesso nel ruolo di protagonisti.Poi, il panico ha preso ,tra i banchi,molti compaesani, quando Don Antonio, con candore, ha ricordato che il fine di ogni relazione umana è la riconciliazione e che , per essere credibile, un cristiano deve essere coerente.

Provvidenziale è stata l’uscita in processione.

Ci siamo disposti tutti (buoni, brutti , cattivi, doppiogiochisti, vermilinguo, ruffiani e cerchiobottisti) secondo un collaudato copione, per il teatrino di sempre.

 

Settefrati 16 giugno 2013,

Aldo Venturini

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