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Qualcosa di Settefrati.

Foto di Enrica ed Aldo Venturini

Fuori sta nevicando. La mia cagnetta Margot sonnecchia nella sua cesta di vimini, vicina al fuoco.

I miei, nelle camere adiacenti, si adoperano chi in un ripasso di un prossimo esame, chi su Facebook, chi alle prese con il claudicante dottor House.

Mia moglie mi racconta che, improvvisamente, ad una violenta grandinata è seguita una nevicata poco dopo l’uscita dalla chiesa, dove si era tenuta la funzione della Novena dell’Immacolata. La nevicata è durata poco ma è stata una prova tecnica della festa natalizia. Infatti hanno montato e , proprio oggi, hanno acceso le luminarie e addobbi natalizi lungo le vie del paese.

Natale si sta avvicinando a grandi passi, le piramidi di panettoni vengono assaltate ,ogni giorno di più, nei grandi magazzini di “Leone di Porto”. In fondo, diciamocelo pure, queste feste si ridurranno ad un sistematico consumo di derrate alimentari, nonostante gli appelli, sempre più inascoltati, di qualche prete extracomunitario .

Povera Settefrati, abitata da alcuni “furbetti del quartierino” e da  tanti che si nascondono fra i vicoli dell’omertà, con la loro “voglia di non vivere”. D’altra parte, come diceva il Manzoni nei “Promessi Sposi” il coraggio “chi non ce l’ha, non se lo può dare”.

Anche quest’anno Gesù Bambino rimarrà fuori al freddo, davanti alle nostre porte e ai nostri portoni.

Più che Natale, sarà la Settimana Santa.

Settefrati 6 dicembre 2012,

Festa di San Nicola di Bari,

Aldo Venturini