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Irrigazione e pacciamatura
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  Irrigazione: dare acqua a colture o piante per favorirne la crescita e la produttivia' ; con l'avvento di pompe e motori e' diventata pratica comune e dal punto di vista commerciale necessaria per abbattere i costi di produzione ed essere competitivi.
Pacciamatura: consiste nel coprire il terreno con residui vegetali o teli di plastica per combattere le erbacce, per ridurre al minimo l'evaporazione dell'acqua irrigua o piovana e, nel caso di spargimento di residui vegetali, di fornire sostanze utili alla pianta per immarciscimento delle masse organiche usate.

Questio:
Si puo' fare qualche tentativo per avere apporto supplementare d'acqua per  riduzione della evaporazione della stessa? Questo breve studio introduttivo propone qualche considerazione che porterebbe a configurare un sistema molto semplice, pensato soprattutto per gli olivi, ma, mutatis mutandis, applicabile anche a coltivazioni erbacee, orticole, o, ancora mutatis mutandis, a singoli vasi da fiori, arbusti, erbe officinali.


Abbiamo dimenticato un sapiente uso dell'acqua e ci troviamo ora a fronteggiare i  molti problemi che ne derivano. L'acqua ha un destino molto strano per non dire assurdo. Gli oceani sono un deposito immenso di acqua ma, si dice, e ci si arrende troppo in fretta, che l'acqua marina e' inutilizzabile per via del sale; ma seri tentativi di mettere a punto processi sostenibili di desalinizzazione non sono stati mai veramente tentati, ergo  gli oceani non danno acqua utile. Il mare fra l'altro potrebbe anche esser visto come sorgente di freddo per il condizionamento dell'aria, o per ricavare energia meccanica dal moto ondoso.
Si consideri  a mo' di esempio  che raffreddare 1.000 litri d'acqua di 10 C  comporta una sottrazione di energia di 10.000 Kcal  all'incirca l'equivalente di 1 litro di benzina,  e questo solo per dare un ordine di grandezza,  perche' in pratica ciclo di Carnot di qua ammortamento dei mezzi  di la,  tempi di lavoro, costo immobilizzi  etc i costi veri sarebbero molto maggiori del costo di 1 litro di benzina.
Voglio citarvi un uso intelligente e originalissimo dell'acqua marina per scopi agricoli: un agricoltore marocchino ha steso una rete di tubi metallici sottoterra (diciamo 25 cm di profondita') e vi fa circolare acqua marina, che e' piu' fredda del terreno di alcuni gradi (tanto piu' fredda quanto piu' venga pescata a  maggiori profondita'); la differenza di temperatura fra la superficie esterna dei tubi ed il terreno che e' in contatto con gli stessi  determina la condensazione del vapore  contenuto nell'aria,  che e' cosi resa disponibile per le colture. Ingegnosissimo e valido per coloro che sono vicini al mare. Torniamo a noi. Le piogge cadono ove piu' ove meno in tutto il mondo salvo i deserti, ma abbiamo disimparato ad utilizzare l'acqua piovana sia per i consumi direttamente umani (igiene e alimentazione) che   per i consumi agricoli, indirettamente umani  (animali e colture). Perche' dico disimparato? Perche' nel passato e da sempre l'uomo ha utilizzato l'acqua piovana. Ai settefratesi rammento che alla base della torre medioevale c'e' una cisterna  con un unico accesso da sopra, un "boccaporto", dal volume di 100-150 mc, che chiaramente serviva a raccogliere l'acqua piovana per isoliti usi di alimentazione e di igiene. E' ovvio che se fai  un castello e' perche'  temi  di poter essere assediato magari per mesi,  ( i saraceni!!!!) e durante i mesi di assedio non puoi pensare di andare a prendere l'acqua alla Canala o a Canari o a Casalevecchia ed allora  raccogli l'acqua piovana sia per usi alimentari che per usi igienici. Ma l'acqua piovana e stagnante non e' potabile. Si ma e' potabilizzabile  con mezzi e tecniche semplici quali la bollitura, previo filtraggio, e poi i serbatoi possono essere mantenuti a decenti livelli di igiene con la calce, con la varechina. Ancora oggi le forze armate di tutto il mpndo sono in grado di potabilizzare l'acqua piovana o comunque inquinata  semplicemente facendo passare l'acqua stessa attraverso uno strato di terreno,  che e' poi quello che fa la narura;  a ben pensarci infatti l'acqua piovana di Casalorda attraversa il terreno e diventa bevibile (ottima si dice quella del Cecalupo), esattamente come quella di Canneto, esattamente come tutte le sorgenti di quasto mondo, che ci danno acqua potabile per potabilizzazione dell'acqua piovana per attraversamento di terreno. Odioso risvolto economico: il costo dell'acqua dell'ACEA puo' arrivare a 1 euro/mc, veramente esoso, assurdo se pensiamo che di acqua ne buttiamo veramente tanta, troppa, una enormita': ai costi ACEA su un Kmq cadono l'equivalente di un milione di euro all'anno semplicemente pazzesco. Oppure un ettaro di terreno ai costi ACEA raccoglie ogni anno circa 10.000 mc pari a 10.000 euro, e certamente il terreno non  ne rende tanto con il suo prodotto. Dovremmo tutti noi piccoli e medi agricoltori raccogliere l'acqua piovana per irrigare; difatti senza irrigazione si raccoglie poco mentre se si da acqua abbondante quando fa caldo la pianta (olivo o vite o altro che sia che sia) rinasce e ricompensa ad abundantiam l'agricoltore. Questo accidente di virus non me lo ha permesso ma avrei voluto portare avanti questo discorso. usando come banco di prova  un olivo, e per una superficie pari alla proiezione a terra della chioma dell'albero.
Per iniziare con qualche numero  diciamo che 25 mq cadono ogni anno circa 25 mc d'acqua. Che e' tanta. Ma tutta quest'acqua non e' ben fruita dalla pianta, sostanzialmente perche' in buona parte e'  dovuta a piogge di breve durata che penetrano nel terreno a profondita'  basse e l'acqua riemerge per capillarita' ed evapora ed e' quindi sprecatsa (soprattutto se il terreno non e' stato lavorato da tempo immemore:  glie savedone ). Diciamo che se dei 100 cm di acqua/anno tanto per far progredire il discorso 50 cm  fossero dovuti a piogge brevi resterebbero solo 50 cm che possono essere considerati e sono sufficienti, e  lo sono stati da sempre.  per la sopravvivenza della pianta e per una certa produzione media, ma se si raddoppiasse la dote annua di acqua i frutti sarebbero notevolmente piu' grandi e piu' numerosi e la pianta piu' sana , piu' bella. E' notorio che l'agricoltura moderna,  se vuole sopravvivere deve abbattere i costi di produzione e stare al passo con le novita' proposte dalla ricerca.  Se si vuol fare agricoltura moderna occorre irrigare e on tanta acqua. Il punto di partenza della nostra ricerca e' che piove molta acqua ma ne sprechiamo la gran parte. E' possibile spostare una quota dell'acqua che va in evaporazione in acqua che vada ad irrigare? La parola chiave potrebbe essere "pacciamatura" che nel sistemino che proponiamo consiste in un telo di plastica da  0.5-1.0 mm con i bordi rialzati di 10 mm. Della superficie in prima battuta su 3 standard da 1 x1 mq , da 1.5 x 1.5 mq e da 2x2 mq,  per ora solo indicati come ipotesi di lavoro e pronti comunque a ripensarci, ad aggiustare il tiro. A ognuno di questi teli si apportano 2-3-4 fori da 2 cm nella parte piu' bassa del telo posto in opera. Consideriamo che su un terreno non pacciamato una pioggerella da 5 mm, un quarto d'ora i 5 mm di pioggia penetrano nel terreno per diciamo non piu' di 4-5 cm,  totalmente inutili per la pianta che evaporano in 2- 3-4-5 ore In dipendenza della composizione e struttura del terreno.  Quanta acqua sprecata ? Su 25 mq (un buon olivo) sono sprecati 125 litri d'acqua, che non sono poi pochissimi. Il giro che fa l'acqua per irrigazione che venga raccolta in serbatoi poi trasportata in loco diffusa sotto la pianta e' un giro indispensabile? Potrebbe mnon essere indispensabile se si evitasse che la pioggerellina da 5 mm venisse convogliata in alcuni punti della superficie sottostante la chioma dell'ulivo.  Qundi invece di:
1. Raccogliere l'acqua piovana
2. Caricarla su un mezzo
3. Distribuirla sul terreno
4. Implicando molto lavoro
5. Implicando costi non indifferenti
6. Con un certo immobilizzo di attrezzature e consumo di carburante
I costi non son calcolati ma non sonoindifferenti;
fra l'altro vi sono molti terreni che per conformazione orografica non consentono l'irrigazione sopradescritta.
Fra l'altro se proprio non volesse mai piovere si potrebbe fare qualche seduta di irrigazione a pioggia che con i teli in opera si trasformerebbe in irrigazione profonda.
Fra l'altro si conserverebbero intatti i vantaggli della pacciamatura : controllo delle erbacce, riduzione della esposizione al vento , protezione parziale dalle gelate ....
Il sistema proposto, certo solo se funziona, una volta che sia ammortizzato il costo di acquisto e di posa in opera dei teli, sarebbe a costo 0,  perche'  totalmente automatico.
Proseguiremo lo studio cercando di capire come si distribuiscono le piogge  nell'anno
A' la prochaine.....

www.settefrati.net/pacciamatura2.htm
7 ottobre 2020