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Moleskine 11 - Sant'Agostino- La corruzione, il male.

Fra i grandi pensatori del passato Agostino si pone ai primissimi posti, per profondita' di dottrina, per il suo stile molto poetico, ed ancora per l'abbondanza incredibile della sua produzione: pensare che fra i testi piu' importanti e giu' fino alle omelie ci sono pervenute circa 1.000 opere, che hanno informato la cultura del cristianesimo e dell'occidente in misura tale che il Grande e Santo Vescovo di Ippona e' fra le grandi luci della storia del mondo. Egli e' nel solco tracciato da Socrate e Platone, altri grandi fari della Storia, dopo l'avvento nel tempo dell'Uomo-Dio del quale il Santo Vescovo fu seguace e discepolo innamorato, e per il quale e' a noi maestro. Vogliamo fare una breve riflessione su quanto Agostino dice relativamente al problema del male, problema che mette a dura prova la nostra mente, che si pone sempre ed in continuazione tante domande, ma che trova solo poche risposte, spesso non convincenti. Ora Sant'Agostino ci dice nelle sue Confessioni che il male e' corruzione del bene. Esempio: la malattia e' corruzione della salute, la guerra e' corruzione della pace. La corruzione e' la diminuzione del bene cui essa e' relativa. Ma la corruzione e' segno certo della presenza di un bene da corrompere, in via di corruzione, nel senso che se non ci fosse un bene non ci sarebbe niente da corrompere, e, paradossalmente, se non vi fosse il bene non vi sarebbe il male. Viene in mente che la corruzione possa essere come un fuoco che bruciando – corruzione in atto – diminuiisce un bene – la legna – e che finche' esso brucia c'e' qualcosa da bruciare – la legna, in questo caso il bene legna - ; ovviamente, se non c'e' corruzione significa che non c'e', o che non c'e' piu' del bene da convertire in male. Il male, cioe' la corruziopne del bene secondo il Santo Vescovo di Ippona, e' segno che c'e' del bene; la corruzione e' segno del bene e cessa con la morte del bene, quando il bene non c'e' piu'. La corruzione e' segno dell'essere, e' un rischio dell'essere, evitabile, comunque segno dell'essere, Vediamola ancora in altro modo : se vediamo il male, cioe' la corruzione del bene, dobbiamo pensare che c'e' del bene da corrompere... se ancora vogliamo, la malattia puo' esserci solo se nel malato c'e' ancora della salute residua. Se non c'e' corruzione in atto non c'e' un bene da corrompere. In sintesi: il male, essendo corruzione del bene, nasce dopo il bene stesso e quindi e' “piu' debole” e puo' essere vinto.

14 aprile 2017