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Canneto, Cappellina di Gesu' Bambino, San Gerardo, Settefrati, Pietrafitta, Picinisco, Gallinaro.......

 

Intervista a Don Antonio Molle di Aldo Venturini

 

Doveva essere un’assemblea sinodale con molti sacerdoti per parlare della situazione delle parrocchie di Settefrati, di Picinisco, di Gallinaro, del santuario di Canneto, del santuario di San Gerardo e non ultimo della Cappellina di Gesù Bambino.

Ed invece, sul divano vicino al mio camino scoppiettante, c’è solo lui, l’arciprete Don Antonio Molle, responsabile di tutte le realtà sopra elencate.

Con il volto tirato e stanco, dopo una giornata di molteplici impegni, risponde, con la sua solita disponibilità, alle mie domande.

 

  Don Antonio, dalla tua predica domenicale, è emerso che c’è stata, una, sempre auspicata, collaborazione fra le due parrocchie di Settefrati.

 

 Certo, risponde lui, finalmente iniziano prove tecniche di collaborazione. Con il rinnovo delle cariche della Confraternita è stato anche nominato un delegato che farà parte del gruppo Caritas interparrocchiale.

Dopo la Caritas sarà costituito un consiglio pastorale unico che avrà il compito di aiutare il parroco nella gestione della vita parrocchiale e nella ricerca di nuove forme di evangelizzazione.

Relativamente poi al santuario di Canneto ci sono delle novità.

Dopo il lavoro certosino di regolarizzazione della documentazione di accatastamento, grazie anche al prezioso aiuto avuto dagli uffici comunali, a primavera, inizieranno i lavori di restauro della facciata ed anche delle tre navate d’ingresso.

 

Riprendo la parola domandando:  Don Antonio quando metteremo mano all’interno squallidino del santuario?

 

 La Madonna vede e provvede risponde.

 Infatti è stato nominato nuovo vescovo, Mons. Filippo Iannone, giovane e brillante vescovo napoletano, che tra l’altro, dalla Conferenza Episcopale Italiana, è stato delegato per l’edilizia di culto e potrebbe facilmente reperire soldi e progettisti per rifinire l’interno della chiesa.

 Per quanto riguarda la parrocchia di Picinisco, continua Don Antonio, la situazione è tranquilla e sto in attesa di un avvicendamento a breve, ho un bel rapporto con la comunità residente e con quella emigrata in Scozia che a maggio scorso sono andato a trovare.

La situazione invece della parrocchia di Gallinaro è problematica.

L’approccio con questa realtà è stato difficile in quanto ho trovato una parrocchia abbandonata e mortificata in tutte le sue innumerevoli potenzialità.

Un discorso a parte, invece ,merita la Cappellina di Gesù Bambino.

Migliaia di pellegrini raggiungono tutto l’anno la cappellina dove è esposta una statua di Gesù Bambino deposta in una culla.

Solo una parte di questi pellegrini passa anche al santuario di San Gerardo in cerca di confessioni e di sante messe.

 

Riprendo la parola chiedendo:  Scusami Don Antonio, ma non sarebbe il caso di andare incontro a questi pellegrini mandando dei sacerdoti a confessare nel piazzale antistante la cappellina per saziare la loro fame di Misericordia divina?

 

 Certo, risponde, potrebbe essere una soluzione ma aspetto che l’Autorità competente in materia dia disposizioni in merito.

 

 Caro Don Antonio, incalzo io, è inutile che giriamo attorno al problema.

Qual è la situazione ed il rapporto che intercorre tra la Curia vescovile e la Cappellina di Gesù Bambino?

 

Don Antonio riprende fiato e accarezzando la mia cagnetta Margot, accovacciata vicino al fuoco, ribadisce dicendo:   Il 17 maggio 2009 c’è stato un incontro tra il vescovo Brandolini e i parenti di Giuseppina Norcia.

L’incontro è stato costruttivo ed ha posto le basi per il futuro, ad esempio, per un potenziale riconoscimento dei gruppi di preghiera che sono sparsi in tutta la nazione.

E’ gente che prega, si accosta ai sacramenti e partecipa alle funzioni sacre.

Migliaia e migliaia di persone che hanno fatto diventare Gallinaro un grande luogo spirituale d’Italia.

Dopo l’incontro non ci sono stati ulteriori sviluppi in quanto il Vescovo, nel frattempo, è cambiato.

Quindi è tutto rimesso nelle mani del nuovo Vescovo Filippo Iannone, che approfondirà e valuterà, con l’aiuto di Dio, la bontà dei messaggi soprannaturali ricevuti da Giuseppina Norcia ed il loro contenuto teologico.

 

Don Antonio, a questo punto, si alza e lo accompagno al portone.

Di fuori è notte fonda, ma con questo Arciprete, in Valcomino, l’alba non tarderà ad arrivare.

 

7 dicembre 2009 - Vigilia della festa dell’Immacolata Concezione

Aldo Venturini


Un tempo solo a Settefrati vi erano ben 13 sacerdoti, e, se tanto mi da tanto, fra Settefrati centro, Pietrafitta, Picinisco e Gallinaro, potremmo pensare che ve fossero forse 25 - 30 di preti, o giu' di li'. Crisi delle vocazioni e in servizio ce n'e` solo uno, Don Antonio Molle, in splendida solitudine. Nel territorio di sua competenza tre santuari, due antichi, della Madonna Canneto e di San Gerardo, l'altro recente Gesu' Bambino, nella campagna di Gallinaro; i tre santuari sono  meta' di pellegrinaggi numerosi, soprattutto il Santuario di Canneto, e richiedono un impegno continuo, certo sul fronte religioso ma anche  su quello pratico, organizzativo, finanziario, amministrativo. C'e' un lavoro immane per Don Antonio, e` evidentemente il suo turno, la sua ora, il suo momento di dare, di seminare, ma noi sappiamo che verra' anche il momento del raccolto. Ricordavo giusto pochi giorni orsono che il nostro Parroco e` stato protagonista decisivo in due eventi di carattere religioso ma con forti implicazioni culturali, pratiche, logistiche, organizzative: la riapertura di Santo Stefano e il ripristino delle processioni a piedi Settefrati-Canneto e viceversa. Fattore decisivio per le due operazioni e` stato  un certo coraggio, una certa purezza di intenti, che sono stati ben percepiti dai settefratesi in patria ed all'estero per Santo Stefano e dai devoti della Madonna di Settefrati e degli altri paesi tradizionalmente legati al Santuario per le processioni del 18 e del 22 Agosto. A don Antonio diciamo ancora una volta grazie, e gli confessiamo una speranza; che si inventi qualche cosa a modo suo, audace, per il Santuario di Gesu' Bambino di Gallinaro: anche personalmente, e gli vogliamo bene, ci auguriamo che leghi il suo nome a qualche bella opera ad onore di Gesu' Bambino ed a servizio dell' "innumero stuolo" che cerca Dio nella campagna gallinarese, e che come a Canneto, a Lourdes, a Fatima, a Medjuogrie vuol solo rendere onore all'Eterno, nella semplicita', nella dignita', nel decoro della povera gente: quella stessa povera gente che molte volte, e sara` bene tenerlo a mente, profeticamente, precede le decisioni necessariamente prudenti della Chiesa Gerarchica.

av - 7 dicembre 2009