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Industria ed agricoltura

 

Industria: Organizzazione, tipica dell'età moderna, che attraverso l'impiego di risorse finanziarie, tecniche e umane esercita un'attività volta alla produzione di beni o alla trasformazione di materie prime

Agricoltura: Tecnica e pratica della lavorazione delle risorse della terra (compresa la zootecnia), rivolta alla produzione soprattutto di beni alimentari

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Avevamo in precedenti scritti espresso alcune considerazioni circa i problemi della disoccupazione e della stretta relazione intercorrente fra progresso teconologico e disoccupazione. Un testimone eccellente, Albert Einstein,  scienziato e filantropo,  aveva  gia’ detto , nel 1948,  che il progresso tecnologico crea disoccupazione in quanto i sistemi produttivi saranno sempre piu’ in grado di soddisfare la domanda di beni e servizi per "tutti" senza il lavoro di "tutti", senza  assorbire tutta la forza lavoro di tutti , ma con il solo utilizzo di aliquote di detta forza lavoro sempre minori, ergo con un numero di disoccupati sempre maggiore.  Magazzini pieni ma con sempre piu’ gente che non puo’ acquistare i beni ed i servizi  necessari  perche’  non  lavorano, non hanno reddito, e questo  perche’ non c’e’ bisogno di loro. E’ a tal proposito pensabile, ipotizzabile, asintoticamente nell’asse dei tempi, un  sistema produttivo ad assorbimento di manodopera zero, che produca "tutto",  ma proprio per questo squilibrato e lanciato verso il caos e la violenza, se non interviene per tempo la buona politica. Antidoti certamente ve ne sono; strumenti anticipatori: welfare comunque variamente configurati, food stamps, se si vuole pensioni facili; ma se si vogliono chiamare le cose con il proprio nome bisognerebbe parlare di “salari di cittadinanza generalizzati”. I capitali necessari ci sono, ma non sara’ facile redistribuire la ricchezza immensa nelle mani di pochi a favore dei poveri, a favore di chi non lavora.

Per quanto riguarda l’agricoltura proponiamo alcune considerazioni che ci sembrano logiche, ma delle quali sentiamo parlare molto poco. Premetto: nella Valle di Comino vi sono stati 3 riconoscimenti di legge di tre prodotti: i calnnellini (Atina), il cabernet (Atina e Gallinaro) , l’olio da oliva marina (San Donato) , quest’ultimo riconoscimento e` molto recente (mesi).  Dovremmo dire che in quanto a qualita’ siamo sulla retta strada; ma apprendiamo che i produttori di cabernet sono in difficolta’ e non e’ credibile che l’olio da oliva marina ed i cannellini di Atina siano risolutivi per i cronici  problemi socioeconomici di tutta la nostra zona; discorsi analoghi per tutto il Sud , per tutti i Sud di tutto il mondo.

Un’affermazione solo apparentemente provocatoria: l’agricoltura sta evolvendo verso l’industria, l'agricoltura di punta e' gia' industria. Industria come organizzazione che impiega risorse finanziarie, tecniche ed umane per produrre beni da offrire al mercato; similmente: agricoltura: organizzazione che mediante impiego di risorse finanziarie, tecniche, umane e terra,  produce beni alimentari da offrire al mercato.

Pensate che una macchina per la cernita del riso sia piu’ semplice e meno costosa di una macchina per fare bulloni? Vi sbagliate: la complessissima macchina per cernere il riso e’ costosissima e consente di offrire al mercato un prodotto di alta qualita’, con assorbimento di manodopera trascurabile, potremmo dire quasi nullo.   Noi abbiamo o abbiamo avuto un piede ancora nell’antichita’ : portare con un asino due cesti di letame, tornando con due fasci di foraggio .... scene della nostra infanzia, anni ’50, le stesse del  2000 BC ; ma la macchina per cernere il riso ci scuote, ci vuole svegliare. Per raccogliere olive e uve in California si stanno consolidando soluzioni rivoluzionarie: al solito, una macchina di nuovissima concezione consente ad un’azienda di raccogiere l’equivalente di 10,000 litri di olio con un solo operatore; naturalmente il mercato viene affrontato sbaragliando coloro che non innovano con continuita' e pesantemente, fra i quali il Sud Italia che non innova affatto, prigioniero del demone della mafia e stordito da un permanente tsunami di chiacchere di ciarlatani  disonesti che un giorno renderanno conto. Per il vino, e sempre in California, sta succedendo qualcosa di simile, ........ ed era gia’ successo per i pomodori: la solita sola persona fa il lavoro per il quale trenta/cinquanta anni orsono erano necessarie decine o centinaia di persone. E’ sempre la stessa solfa. Computer piu’ potenti, trattori piu’ grandi, macchine di ogni genere in continuo miglioramento, in ininterrotto potenziamento: costante implicazione: disoccupati, disoccupati ed ancora disoccupati. Ma i prodotti di nicchia, le eccellenze? Anche in questi settori ogni anno che passa vi sara’ meno bisogno di lavoratori, impiegati, dirigenti. Anche per la ricerca? Anche per la ricerca. Difatti certi calcoli molto complessi in particolari scienze richiedevano un tempo tempi lunghissimi .... ma ora gli anni sono diventati minuti o secondi o microsecondi..... Capire, anche se nebbiosamente,  che l’agricoltura vincente e’ molto simile all’industria in quanto ad organizzazione, talche’ si potrebbe parlare di industria dell’agricoltura, fa “tremar le vene ed i polsi”.  Era gia’ difficilissimo ed alla prova dei fatti si e’ dimostrato impossibile stare al passo dei tempi nel nostro Sud ora sta diventando un assurdo incubo, e lo sara’ fin quando non interverranno nuovi fattori, nuove idee, nuovi  uomini che, invece di sperperare tutto in una continua discordia  (la bufera infernal che mai non resta...), si facciano carico dei problemi della “citta' ”, con competenza, coraggio ed umilta’. 

Antonio Vitti - 22 Agosto 2013