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Mario Fantozzi,  il mago fotografo

 

Da bambino rimanevo estasiato quando un mago estraeva dal suo cilindro una colomba, un coniglio o un fazzoletto lungo lungo.

Ora, da anziano, ho provato la stessa emozione quando ho visto le foto di Mario.

Scattare una foto è abbastanza semplice. Ma per interpretare la natura, decodificarla nei suoi messaggi più nascosti, leggerla nei suoi colori, nelle sue forme, nelle sue incisioni “casuali”, ci vuole un mago-poeta fotografo.

Mario Fantozzi lo è.

Non scrive versi né poemi, ma sa entrare in empatia con la realtà che lo circonda.

Una roccia, un sasso, un pezzo di legno con le loro incisioni diventano un volto di un pesce, di un cane, di un essere umano.

Magia della sua arte, poesia di un uomo semplice e sensibile. La sua bravura si nasconde, a stento, dietro la sua timidezza. Con gli occhi e lo stupore di un bambino fissa e fotografa le piccole e grandi meraviglie di un mondo che reca, in maniera più o meno evidente, la firma del Divino Creatore.

Settefrati,Pietrafitta 23 aprile 2012,

San Giorgio martire,

Aldo Venturini