Delia Socci Skidmore

Vita In America

Omaggio ai nonni

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Siamo nonni ma non ci chiamate vecchi. Siamo un potente e numeroso esercito con rappresentanza in tutto il mondo. Infatti, da ovunque leggete questo scritto, chiunque tu sia, hai conosciuto almeno uno di noi nella tua vita. Siamo alla completa disposizione dei nostri familiari, ma sopratutto e innazitutto ai nostri preziosissimi gioielli : i nostri nipoti. Siamo disponibili per trasportarli a scuola alle attivita` dopo scuola e alle moltitudini di altre attivita`a cui appartengono. Siamo noi che li aspettiamo dopo la scuola col brodino quando fa freddo oppure il dolcetto che mamma dice sempre di non distribuire liberamente. Ma guarda caso, con la nostra memoria un pochettino compromessa, non ricordiamo bene
cosa e` stato proibito e dispensiamo in abbondanza. E loro lo sanno e sorridono maliziosamente. Siamo i best baby sit del mondo da non parlare dei piu`economici. Ci basta un sorriso, un abbraccio, un bacio per sentirci pagati a dovere.
Siamo noi che raccontiamo i “fatti”, gli “ spiriti” e la vita passata .
Ci sentiamo indipensabili.
E` per questo che verso la fine dell’anno scolastico le scuole elementari preparano i bambini per un programma di musica e canti da dedicare ai nonni.
Si riconosce e si onora l’importanza del ruolo che i nonni esercitano nella vita dei nipoti. Anche quest’anno qualche giorno fa siamo stati invitati al programma intitolato: “All that Jazz”. ( Tutto Quel Jazz)
La scuola dove vanno i miei nipoti e`in un distretto di upper middle class.
Quando siamo arrivati alla scuola tutti i nonni sono stati accolti dagli studenti che ci hanno scortarti nella sala ricreazione dove si sarebbe tenuto lo spettacolo. Ma prima ci hanno fatto registrare nel registro degli ospiti, ci hanno dato il bigliettino col nostro nome da attaccare davanti al vestito e poi alle nonne hanno donata una rosa. Tutto “very American”, molto bello.
Nella sala ricreazione c’erano anche le mamme ma solo per aiutare e scattare foto.
Ci siamo seduti vicino ad altri nonni di conoscenza per aspettare la rappresentazione .
Intanto continuavano ad arrivare altri ospiti. E`entrata una vecchia signora appoggiata al braccio della badante. Aveva anche un bastoncino molto elegante. La signora aveva i capelli tinti nerissimi in completo contrasto col viso di rughe. il rossetto troppo rosso ed il rouge sulle gote erano come due piastrine tonde. Si e’ accomodata alla sedia piu' avanti con la badante vicino.
Le mamme in piedi addette a prendere foto dei loro little stars. Erano giovani donne con capelli lisci e biondi che cadevano sulle spalle. Il biondo era naturale.
Altre avevano una acconciatura come si usa ora con i capelli tirati dietro la nuca e tenuti insieme con un ferma capelli che sembra molletta per il bucato. Qua e la’scendevano piccole chiome disciolte come se si fossero distaccate casualmente dal resto dei capelli. Lo stilista aveva sicuramente impiegato chissa` quanto tempo a farle apparire “casual chic”. Sono giovani donne vestite con abiti firmati , borse Prada, profumo Fendi e scarpe Gucci. Anche il porta baby e` firmato. Mi son data un'occhiata, per guardare loro avevo dimenticato cosa vestivo io: la solita gonna scura, maglietta rossa scarpe nere e borsa nera bordata rossa. Tutto comprato ai saldi di fine stagione. Il nome dell’etichetta non l’avrebbe riconosciuto nessuno. Per me stava benissimo. Spengono le luci e si apre il sipario. Nel palco ci sono almeno trenta bambini tutti di sei anni. Cantano e danzano bene motivi di famosi Broadway shows.
Si vede che sono ben preparati. Solo uno o due maschietti danno gomitate, ma poi si fermano subito al segnale dell’insegnante. Siamo tutti attenti agli attori. Ogni nonno che riconosce il nipote nei costumi di scena , li addita subito agli altri. Mentre lo show continua avverto un movimento accanto a me. Guardo e vedo un batuffoletto rosa appena appena si regge in piedi. una bambina non piu` di un anno e mezzo. Molto carina con riccioli rossi che le cascano sulla fronte e con due occhioni neri sgranati. Si mette a danzare al suon di musica. Con le manine fa i gesti , muove il capo di la` e di qua` e i riccioli ondulano. Striscia con i piedini avanti e indietro. Tutti le battiamo le mani. E lei continua con la sua danza. La madre la richiama, le fa segno di tornare da lei. Ma la piccola continua. Ormai l’attenzione di noi che sediamo dietro e` tutto per ‘la rossa”. Incoraggiata dalla nostra attenzione muove mani e piedi e comincia a muovere anche il sederino. Poi con una mossa un po` forte perde l’equilibrio a cade. Si ritrova seduta sul pavimento smarrita. Solo allora cerca la madre e corre verso di lei piangendo. PRICELESS!
 
 
Delia Socci Skidmore

17 febbraio 2010