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Coronavirus 14  -  Coronavirus. Qualche riflessione

Dimensioni  particelle nell'aria in nanometri nm ( 1 nm= 10exp-9 m =1 miliardesimo di metro ovvero 1 milionesimo di mm).

Particelle

Dimensioni in nanometri nm        Dimensione relativa al virus

Virus

da 5 a 25

1

Fumo di sigaretta

da 10 a 100 

5

Polveri varie

da 100 a 1000

40

Batteri

da 1000 a 5000

120

     Arerosol (Nebbia)   da 3.000 a 20.000       1.000

I valori di cui sopra sono tipici, ma per ogni categoria c'e' un range di dimensioni piuttosto esteso; comunque per il discorso che stiamo per fare i numeri proposti possono andare. Due affermazioni:

- I virus sono  dimensionalmente piu' piccoli di fumo , di polveri, di batteri, di particelle liquide  in aerosol (e.g. nebbia).

- Le goccioline di acqua che formano la nebbia non precipitano ( la nebbia si estingue molto piu per evaporazione che per coalescenza )

- Il fumo di sigaretta non precipita, cioe' resta in sospensione nell'aria; una sola sigaretta spande il suo "odore"  in un intero appartamento.

- Se le particelle di fumo non precipitano, se non precipitano le particelle di polveri sottili,  a maggior ragione non possono  precipitare i virus che sono piu' piccoli,  compreso quelli che sono attaccati ai batteri, o alle gocce d'acqua degli aerosol  emessi dai polmoni (nebbia), o alle polveri sottili , o allo smog.

Quindi i virus non precipitano, ma restano in sospensione nell'aria. Possiamo per quanto detto dire che se in un ambiente c'e' un malato che quando espira emette virus questi ultimi restano in sospensione  nell'aria per tempi lunghi e si diffondono in modo tale che la loro densita' nell'aria tende ad essere la stessa in tutto il volune interessato. 

Possiamo aggiungere che le mascherine che non bloccano il fumo di sigaretta non possono bloccare i virus che sono notevolmente piu' piccoli; possiamo ancora pero' affermare che le mascherine bloccano in ingresso, ma soprattutto in uscita le particelle  liquide maggiori, quelle che verosimilmente possono contenere una enorme quantita'  di virus.

Abbiamo sentito molto parlare di mescherine, lavaggio frequente delle mani, distanza sociale, evitare assembramenti, ma non abbiamo sentito parlare molto di aprire spesso le finestre per ricambiare l'aria quanto piu' e' possibile, avere una ventilazione costante e consistente soprattutto nei grandi negozi,  nelle scuole e nei locali frequentati da persone che potendo essere contagiate possono  contagiare gli altri.

Ancora: se come e' logico pensare bisogna ricambiare l'aria degli ambienti quanto piu' sia possibile e' ancora logico pensare che negli ambienti dove possano esservi dei contagiati, bisogna sostare per tempi  brevi il piu' possibile, in quanto  la quantita' di virus "ingollata", respirata. e'  proporzionale sia alla densita' di virus presente che  al tempo di stazionamento negli ambienti in questione.

Appendice. Se le elucubrazioni di cui sopra sono fondate, cioe' se e' vero che la salubrita' di un ambiente dipende molto dai ricambi d'aria per espellere virus eventualmente presenti, possiamo a livello macroscopico ipotizzare che le citta'  di mare o di grandi laghi sono  piu' salubri o ancora, vicevera,  che le zone  nebbiose  con sconseguente inevitabile smog sono meno fortunate e richiedono maggiori attenzioni.

Altro argomento . Il virus si e' attenuato e di molto : ad inizio marzo su 100 malati ne morivano 16 ad inizio ottobre su 100 malati ne muore solo 1 (dico solo non per cinismo).

L'andamento delle curve che desrivono l'evolvere della pandemia ci dice che anche per tempi molto lunghi vi saranno dei malati, che anche se non moltissimi costituiscono un problema da gestire, che non sara' risolto dal vaccino che e' solo preventivo.

Difatti pensare di poter vaccinare 7 miliardi di persone e' utopico, non sara' mai; la sensazione e' che nei paesi piu' avanzati se va bene sranno vaccinati il 50-70% delle persone, ma nelle aree economicamente piu' deboli, con sistemi sanitari traballanti, le vaccinazioni riguarderanno percentuali basse o nolto basse talche' si avranno miliardi di persone non protette e quindi si avranno avranno ancora malati per tempi lunghi.

Ancora oggi purtroppo quando un malato viene ricoverato in ospedale non e' possibile somministrare farmaci specifici per l'infezione da coronavirus, perche' questi farmaci non esistono. Vengono annunciate spesso notizie su studi farmacologici mirati a far si che il sistema immunitario di un malato reagisca con forza all'attacco virale, ma per ora si tratta solo di speranze, e la soluzione del problema di avere un farmaco efficace per i contagiati da coronavirus non e' in vista. Ricordate i monatti dei Promessi Sposi?  I monatti erano coloro che erano stati contagiati dalla peste, ma che erano guariti, e che non si ammalavano piu'. Per il coronavirus succede qualcosa di simile, che ci dice che i sistemi immunitari dei guariti hanno messo su difese tali da poter difendere il soggetto guarito da ogni ulteriore possibilita' di contagio dalla stessa fonte. Dal plasma dei guariti che non si ammalano piu' si parte per mettere a punto un farmaco che attivi le difese dell'organismo in modo efficace, in modo vincente. Il concetto che chi ha vinto un'infezione abbia in se' difese sufficienti per la singola infezione che lo ha affetto, sembra possa estendersi, sebbene in modo minore, ad altre infezioni. similari.  Sarebbe a tal proposito stato notato che attivare le difese dell'organismo contro l'influenza ordinaria aiuti l'organismo a fronteggoiare meglio il coronavirus proteggendo dall'infezione o facendo si essa sia meno grave. Risulta da studi eoidemiologici effettuati ed e' verosimile. Il concetto e' che se un organismo fronteggia attacchi virali vari, veri o simulati, cioe' contagi o vaccini, detto organismo ha difese piu' forti anche verso futuri attacchi, diversi da quelli per cui si sono attivate le difese immunitaroie.  Quanto detto rinvia a risollevare la questione se sia bene sempre vivere in una "bolla" esente da infezioni, e verrebbe da dire che quando i bambini di una volta giocavano e si sporcavano tutti i giorni, erano immunologicamente piu' forti rispetto agli attacchi esterni dei bambini d'oggi, che praticano una igiene fisica continua, che, una volta si sarebbe detto che vivono nella bambagia. Il falso dilemma sarebbe quello di allenare con continuita' le difese o cercare di evitare gli attacchi;  le due cose non sono totalmente alternative, mutuamente esclusive, ma ancora una volta i miti moderni, in questo caso quello di lavarsi quanto piu' sia possibile,  possono avere risvolti dubbi se non negativi.

6 ottobre 2020

 

6 ottobre 2020