Commento a “Pensierini in liberta’” di Enrica Maria Venturini.

 

“Amare Settefrati è sempre più difficile.

La mancanza di qualsiasi prospettiva è mortificante ed avvilente.

Le parole dei nostri politici sono come papaveri rossi a bordo di strade che non portano da nessuna parte.”

E.M. Venturini

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Raramente ci era capitato di leggere una sintesi cosi’ addolorata, cosi’ calma, cosi’ realistica  e cosi’ triste della situazione settefratese. L’avvilente mancanza di ogni prospettiva, leggasi la mancanza di posti di lavoro, e’ problema antico, e’ il problema che ha determinato un’emigrazione devastante; questo problema ha radici profonde, e’ un problema di natura culturale (se ci fosse in giro molta cultura imprenditoriale non saremmo a questo punto, e questa e’ una fondamentale indicazione per ogni tentativo di soluzione del problema), che sembra, purtroppo,  sia stato rimosso, non se ne parla, o per lo meno non se ne parla a sufficienza e fattivamente. Intanto, e solo ... pergessiu’ ... pergessiu’.... al solito. Da sempre colui che scrive ha amato le tradizioni religiose e festaiole del paese, amato concretamente e per qualche anno vi ha lavorato e vorrebbe vederle sempre splendide, piu’ di quanto gia’ lo siano, ma le feste non possono bastare; piu’ o meno le stesse cose si potrebbero dire della costruzione di infrastrutture, utili ma non sufficienti, assolutamente non sufficienti, neanche esse possono bastare. Ma a parte il fatto che il problema dei posti di lavoro, che esclusivamente di questo si tratta, e’ problema ben noto e, realisticamente, anche un po’ scontato in un paese lontano dai traffici, lontano dai grandi centri, con un territorio non certo ottimale per attivita’ agricole (che al momento sono comunque in difficolta’ un po’ ovunque), nell’attuale frangente di crisi economica generale ed internazionale il problema della ”mancanza di qualsiasi prospettiva” e` diventato veramente drammatico e bisogna svegliarsi prima che il male progredisca ulteriormente, completando la sua opera devastatrice. Eppure ....... non sta succedendo nulla, assolutamente nulla: zero. A proposito di religione e problemi sociali. E’ mandatorio il darsi da fare, “il peccato”  gravissimo da evitare e’ l’omissione dell’aiuto al mondo del bisogno: non ho titoli di alcun genere,  ma posso ricordarlo anche io: “ Avevo fame,... avevo sete, ....ero malato, ...ero carcerato...”  significa sostanzialmente “...avevo bisogno...”  e “ Benedetti, mi avete aiutato...”  o “ Via maledetti da me, non mi avete aiutato....” . Terribile, anche se le Scritture sono un unum, e come tali andrebbero sempre viste, cioe' ogni brano nel contesto generale di tutte le Scritture, comunque Matteo 25, 34-45  ci impone, con l’autorita’ di Dio stesso, di agire per aiutare chi e’ nel bisogno, bisogno di ogni genere (affamato, assetato, malato, carcerato, e .. perche’ no?  .. giovane disoccupato). E’ bene ricordare a noi stessi che e` un terribile dovere in questo brutto momento aiutare i giovani  a trovare posti di lavoro.  E’ un dovere terribile, e saremo giudicati per quanto avremo fatto, e soprattutto per quanto non avremo fatto !!! Non scherziamo facendo finta di credere se le tante feste riescono bene tutto e’ OK: non e’ cosi’, anche se le feste hanno una loro importanza.  20 Feste di Canneto altrettante di S.Antonio, S.Lucia, S. Michele, festa della mamma, del papa' di Halloween, di carnevale e chi piu' ne ha piu' ne metta,  ma nessun convegno sulla possibilita’ di intraprendere qualche iniziativa in campo socioeconomico: cosi’ non va!!!  Enrica, forse perche’ ho un figlio giovane  io capisco il tuo sfogo, eccome se lo capisco. (C’e’ una immagine che mi perseguita: mentre il Titanic lentamente affondava, c’era un’orchestrina che suonava perdutamente e venivano accesi fuochi artificiali... bellissimi quali si convengono a chi sta per morire... ).

Antonio Vitti - 17 maggio 2012